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Cronaca

Gesto estremo di un migrante, il Parco: "Accoglienza è anche affermare esistenza degli altri"

Mareggiata alla stazione di Manarola

Il Parco esprimere cordoglio per il giovane migrante senegalese che ieri, a Manarola, luogo che accoglie gente di tutto il mondo, ha compiuto il gesto estremo di lasciarsi travolgere da un treno di passaggio fra ali di turisti allegri e in vacanza.

“Forse per una sofferenza interna e un senso di disperazione e solitudine ha compiuto, in un periodo dove tutti siamo in festa, un gesto cosí estremo. Accoglienza, per il Parco, significa ricevere persone, milioni di persone, ma anche affermare l’esistenza degli altri. È nostro compito quello di trasformare il rapporto con gli altri , tutti gli altri, per renderli piú felici in un territorio unico, particolare, fragile ma solidale”, scrivono il Presidente facente funzioni Vincenzo Resasco, il direttore Patrizio Scarpellini, la Giunta del Parco e i dipendenti dell’Ente.

“Il Parco – proseguono – ha attuato progetti di inserimento dei migranti con la Caritas e la Fondazione Manarola. Oggi queste persone lavorano e vivono sul territorio, aiutano gli anziani, recuperano il territorio e coltivano la vigna. I Parchi non portano vincoli ma accoglienza, solidarietà e sostenibilitá non solo ambientale, ma culturale e sociale”.

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