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tantoneghevenoandae

La passione non si misura col goniometro, la virilità sì

Ascoli-Spezia, immagini dal "Del Duca"

L’immagine di copertina della trasferta di Ascoli non posso che dedicarla a quel frangente di partita in cui i circa sessanta presenti nel settore ospiti, molti dei quali a petto nudo ed incuranti della pioggia battente, cantavano sulle ignoranti note della nostra passione, accompagnando il ritmico quanto ipnotico sventolio degli ormai fradici bandieroni, come sempre irrinunciabili strumenti a fiato del vento.
Semplicemente bellissimi.
Siamo pochi, per carità.
Oserei dire romanticamente pochi.
Anche se, per quel che mi riguarda, in fondo non ha alcuna importanza, perché la passione non si misura con i numeri.
Non esiste l’unità di misura della passione.
Vorrei tanto poter dire lo stesso del belino, ma non siamo certo qui per parlare della mia patetica infanzia, quando approfittavo delle pause pubblicitarie di “Holly e Benji” per gustarmi un tegolino e per misurare i centimetri della mia inadeguatezza.
Di che cosa parlo?
Coraggio, ora ditemi che non ne avete idea, perché tanto la figura del coglione tocca sempre a me. Ditemi che non avete mai trascorso i vostri pomeriggi di prima pubertà gareggiando con i vostri amici di sempre a colpi di righello, bisticciando sulla metodologia di misurazione.
Ancora oggi, se mi è consentita una breve digressione sul punto, non è ben chiaro se il righello debba posizionarsi, per una corretta misurazione, alla base dell’asta oppure, come tutt’ora sostiene una minoritaria e seppur autorevole corrente dottrinale, si debba conteggiare anche la lunghezza della sacca scrotale.
Io ad esempio la misuravo.
Usavo il goniometro.
Del resto, a che cazzo serve se non a quello?
Ad ogni modo, ho visto delle amicizie incrinarsi irrimediabilmente a causa di queste discussioni.
Conosco gente che ha portato la questione in Cassazione.
Per quel che concerne la mia esperienza e per quanto possa contare il mio pensiero, non ho una idea esatta di quanto debba essere lungo il vostro pisello per considerarsi dignitoso.
Comunque se ve lo state chiedendo non è certo un buon segno.
E se la vostra compagna vi tranquillizza non fateci caso.
Diffidate da qualunque donna sostenga che le misure non contano.
Riusciranno a farmi bere quest’ipocrita idiozia solamente il giorno in cui ne vedrò almeno una uscire da un sexy shop con un vibratore delle dimensione inferiori a quelle di un omino della Lego.
“Buongiorno, vorrei uno di quei falli di lattice di proporzioni ridicole che tiene esposti in vetrina.”
“Mi rincresce signora, ma quelli sono già tutti prenotati. Del resto, è risaputo che il gentil sesso da sempre vede di buon grado gli organi sessuali di modesta entità. Purtroppo c’è rimasto solo questo enorme fallo a motore rivestito in silicone. Lo chiamano il SUV dei dildo.”
“Oddio, sono perplessa. Sinceramente nutro per i peni di grandi dimensioni la tradizionale indifferenza che provano tutte le donne. Comunque io ho la patente B, posso provarlo?”.
Tornando alla trasferta di Ascoli, la doppietta di Nenè, proprio sotto il nostro settore, ci fa letteralmente schizzare dove tutti speravamo ad inizio stagione.
E quando dico “schizzare” non vorrei peccare di superficialità ed essere frainteso.
Lungi da me.
Intendevo proprio l’orgasmo, quella sensazione meravigliosa che riesci ad assaporare appieno solo in quei pochi quanto entusiasmanti istanti che gonfiano il tuo cuore dopo aver visto la sfera spegnersi inesorabile in fondo al sacco.
Come mi ripete spesso mia moglie in determinate circostanze, è davvero un peccato che duri così poco.
Sarebbe fantastico gustare quella percezione di paradisiaco benessere anche solo per qualche secondo in più.
E invece no. Si resetta il cervello troppo in fretta.
Voglio dire, fai tanta strada, tanta fatica, ti impegni, sudi, ansimi, trovi il ritmo giusto e quando ti accorgi che stai per esplodere ti scappa persino un ti amo.
Poi arriva il triplice fischio, esulti soddisfatto e neanche il tempo di uscire dallo stadio che già ti chiedi con chi cazzo si gioca la prossima.
E comunque, visto che siamo in tema, in attesa della prossima sfida e per alzare il livello di questo blog rendendolo maggiormente interattivo, le gentili lettrici sono invitate ad indovinare l’esatta lunghezza del mio pisello.
Praticamente funziona come il gioco che faceva la Carrà quando chiedeva di indovinare il numero esatto dei fagioli presenti nel barattolo, in questo caso rivisitato in chiave spezzina e decisamente più stimolante.
Probabilmente meno igienica, opportuna e sensata ma indubbiamente più stimolante.
Però voglio darvi un aiutino. È inferiore ai due metri e ottanta.
La vincitrice verrà premiata in occasione della prossima partita con il carpi con la consegna di un goniometro usato.
Ma ancora in ottime condizioni.