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Politica

Piano casa, Costa: "Governo ha ignorato rimostranze Pd"

Il consigliere regionale di Ncd punzecchia i democratici e assicura: "Nessuna modifica sostanziale del testo".

Andrea Costa e Giovanni Toti con il gonfalone della Regione Liguria

Questa mattina la IV Commissione Territorio Ambiente ha approvato, con il voto favorevole della maggioranza di centrodestra e quello contrario della minoranza (Pd, Movimento 5 Stelle e Rete a Sinistra) il Disegno di Legge 82: Modifiche alla legge regionale 3 novembre 2009, n. 49 (Misure urgenti per il rilancio dell’attività edilizia e per la riqualificazione del patrimonio urbanistico-edilizio).

«Con questo Disegno di Legge abbiamo accolto le modifiche al Piano Casa, di natura squisitamente tecnica, richieste dal governo», dice il presidente della Commissione, Andrea Costa (Gruppo Misto-Ncd Area Popolare) che spiega: «Si tratta di puntualizzazioni relative ad iter autorizzativi: consistono in passaggi già previsti, che noi davamo per scontati, ma il governo ci ha chiesto di indicarli con chiarezza e noi non abbiamo avuto alcuna difficoltà a farlo».

Continua il Consigliere: «Il governo non ci ha chiesto nessuna delle modifiche invocate con veemenza dalla minoranza ed in particolare dal Pd che, soprattutto, ha definito non legittima la durata non limitata nel tempo, del Piano Casa – dice – D’altro canto gran parte dei Comuni liguri ha dimostrato di apprezzare il provvedimento decidendo di applicarlo. Il Piano è in vigore da 6 mesi e non mi pare che la Liguria sia stata invasa dal cemento, come “qualcuno”, invece, paventava. In previsione ci sono soltanto piccoli ampliamenti abitativi che vanno incontro alle esigenze dei cittadini e delocalizzazioni di edifici che si trovano in zone a rischio».

Costa non risparmia un’ultima stoccata polemica all’indirizzo del Pd: «Mi rendo conto che il gruppo si trova in un profondo imbarazzo, visto che il governo di fatto ha ignorato le sue rimostranze a mio avviso pretestuose, apprezzando invece la validità del provvedimento. – dice – Questo imbarazzo è apparso chiarissimo questa mattina: il Partito Democratico ha votato contro il provvedimento ma si è astenuto sui singoli articoli. Un atteggiamento singolare, anche perché in questo modo ha bocciato le modifiche chieste dal governo».

Il provvedimento passerà domani all’esame finale del Consiglio regionale. Costa sarà relatore di maggioranza, mentre spetterà a Giovanni Lunardon (Pd) e Marco De Ferrari (Movimento 5 Stelle) esporre le relazioni di minoranza.

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