LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Politica

"A Lerici, aria di partito della nazione. E Paoletti capisca che la campagna elettorale è finita"

L'ex primo cittadino Emanuele Fresco fa il punto sui primi mesi passati all'opposizione dell'amministrazione insediatasi la scorsa primavera. Parole forti sul Pd, e un avviso: "Da me sempre opposizione ferma, ma costruttiva".

Emanuele Fresco

È stato sindaco di Lerici dal 2002 al 2012, Emanuele Fresco, guidando una maggioranza di centrosinistra, e, nella primavera 2015, ha provato a riconquistare la fascia tricolore a capo della lista civica “Passione e competenza”, ben deciso a riprendere le redini di palazzo civico dopo i tre anni scarsi di amministrazione di Marco Caluri, esperienza affossata dalle lacerazioni interne. La tornata elettorale, com’è noto, non ha sorriso all’ingegnere della Termomeccanica, che ha raccolto 855 voti, il 15.5% dei consensi, circa la metà di quelli bastati a Leonardo Paoletti per imporsi con il 29.47% sulle tre liste ci orbita centrosinistra (una a trazione Pd con candidato Caluri, l’altra, “Cambiamo in Comune”, guidata da Andrea Ornati) e piazzare undici consiglieri comunali di “Lerici e i suoi borghi” in piazza Bacigalupi. Ora, passati sei mesi dal clamoroso risultato elettorale, è il tempo di fare qualche bilancio, e Fresco non si tira indietro.

Qual è la versione del capogruppo di “Passione e competenza”, nonché ex sindaco di Lerici, se guarda a questo primo periodo di amministrazione Paoletti?

“La prima sensazione è che in alcune situazioni la nuova amministrazione viva ancora la campagna elettorale con accuse gratuite sul passato più o meno recente. Devono innanzitutto mettersi nella testa che in questo momento il tempo delle scelte e dei progetti è il loro e solo l’incapacità a trovare soluzioni porta a dare sempre la colpa agli altri. Un po’ come era successo nell’esperienza fallimentare della precedente amministrazione. Mi auguro che con il passare del tempo emerga finalmente una chiara linea politica amministrativa a cui dare il giusto giudizio. La stessa presentazione delle linee programmatiche fatta recentemente dal sindaco in consiglio comunale è stata povera di contenuti e per certi versi contradditoria. L’altro dato negativo di questi primi mesi è la poca presenza sul territorio da parte dell’amministrazione: solo alcuni assessori frequentano i paesi. Anche in questa direzione occorre capire che la gente ha bisogno del confronto con chi li amministra. E chi si è messo a servizio e ha avuto il mandato di amministrare deve mettere nel conto anche le giuste e legittime critiche da parte dei cittadini”.

Ci sono cose per le quali se la sentirebbe di fare i complimenti all’amministrazione Paoletti? E invece quali sono i punti dolenti, gli errori più pesanti, di questi primi sei mesi di mandato del nuovo sindaco?

“Scelte fatte e che riscontro positive certamente ci sono e vanno giustamente riconosciute. In particolare l’aver ripreso, anche con nuovi accorgimenti, il progetto porta a porta sulla raccolta dei rifiuti. Intervento che ritengo strategico per un adeguato salto di qualità del nostro territorio e che inspiegabilmente per due anni e mezzo si era arenato. Vedo un consigliere delegato al tema fortemente motivato per l’ottenimento dell’obiettivo e questo è un bene. Come positiva è stata la conferma dei comitati di frazione. L’esperienza fatta mi ha insegnato che per una realtà territoriale complessa e diversificata come la nostra la partecipazione diretta dei cittadini ha un effetto di trascinamento e di stimolo fondamentale per le scelte che una amministrazione deve fare, anche per eventualmente porre delle correzioni alla rotta intrapresa. Mi auguro che in questa prossima tornata ci sia una forte presenza di giovani, quei giovani che in un prossimo futuro saranno chiamati loro stessi ad amministrare. Ricercare sempre di più il coinvolgimento dei cittadini, a mio parere, è azione indispensabile per cercare di arginare e recuperare effetti negativi come l’astensionismo al voto e il rigetto della gente verso la politica e la partecipazione.
Per quanto riguarda le critiche mi sento di dire che il metodo adottato per alcune scelte non lo ritengo positivo. Un metodo fatto ‘a pelle’, più per dover rispondere alla logica di alcuni ‘grandi elettori’ di questa amministrazione anzichè utilizzare un adeguato percorso di confronto e dibattito. Ad esempio il repentino cambiamento di rotta sulla Ztl e i nuovi pass, peraltro sconfessando quello che avevano scritto nel loro stesso programma elettorale; la questione della Lerici Mare fatta passare come una necessità giuridica urgente quando invece si tratta chiaramente di una scelta politica, peraltro fatta senza valutare adeguatamente le probabili ripercussioni negative per il Comune; le poco chiare prese di posizioni al riguardo della gestione della scuola di vela di S.Teresa – il sindaco ci ha dato rassicurazioni su un suo intervento ma ancora oggi non è dato di capire quale sarà la reale destinazione di questo sito -, e la stessa cosa vale per Pertusola: non si riesce a comprendere quali forti azioni stia facendo l’amministrazione per l’ottenimento di spazi da destinare alle barche di San Terenzo.

Com’è il rapporto con la maggioranza? Collaborazione e confronto o chiusura? O magari entrambi gli atteggiamenti, a seconda del tema in ballo.

“Con passione, entusiasmo e assoluto impegno partecipo nei banchi dell’opposizione al dibattito in consiglio comunale e continuerò a partecipare come sempre con grande senso di responsabilità al confronto con i cittadini per portare avanti le loro istanze tenendo fede a quanto scritto nel mio programma elettorale. Per quanto mi riguarda è mia intenzione fare una opposizione decisa, ma costruttiva e propositiva. Ascolterò sempre con attenzione le proposte che arriveranno dai banchi della maggioranza e su queste formulerò la mia valutazione senza alcun impedimento politico o ideologico, ma sempre e comunque nel rispetto del nostro programma e per il quale si è ricevuto un consenso da una parte di cittadini. Farò una responsabile azione di controllo, di proposizione e di critica esercitandola con lealtà e cercando di dare un contributo anche dall’opposizione alla crescita, allo sviluppo, al miglioramento della qualità della vita e delle generali condizioni della nostra Lerici. Appoggerò quindi tutte le proposte positive e, a mio parere, di crescita economico sociale, e farò una opposizione ferma e convinta su tutte le iniziative che non risultassero costruttive e produttive per la nostra comunità. Quello che auspico che anche da parte dell’amministrazione ci sia lo stesso atteggiamento di confronto leale e chiaro, nel rispetto dei reciproci ruoli. Lo scontro a tutto campo non gioverebbe a nessuno, tantomeno alla crescita della nostra comunità tutta.

E il rapporto con il resto dell’opposizione? Non sempre c’è stata comunione d’intenti con il gruppo Pd, mentre è balzata all’occhio una certa intesa con Ornati.

“Il rapporto con Ornati è decisamente positivo, riscontro una visione e una posizione comune nella stragrande maggioranza delle problematiche. Più complesso il rapporto con il Pd che peraltro recentemente ha avuto la sostituzione dei due terzi della sua rappresentanza consiliare, capogruppo compreso. Queste difficoltà di rapporto derivano molto probabilmente dal momento di incertezza e di contraddizione che questo partito sta vivendo a livello locale. Mi aspettavo un Pd molto più motivato nel ricoprire il ruolo opposizione, a volte si ha la sensazione di ritrovarci solo in due a fare minoranza consiliare e il resto con l’altra parte, in una sorta di appiattimento verso l’amministrazione. Inspiegabilmente non ho ancora notato in questi mesi, nemmeno a mezzo stampa, una posizione critica di questo partito nei confronti della maggioranza. I casi sono due: o tutto quello che avviene ha anche il loro consenso oppure si sta tentando di costruire sottobanco una specie di partito della nazione in salsa locale. Se così fosse per spirito di lealtà nei confronti della gente sarebbe opportuno farlo emergere alla luce del sole”.

Se pensa al fatto che Paoletti governa (legittimamente) con il 29% dei consensi, e che il centrosinistra ha corso frammentato in tre liste, cosa le viene in mente?

“Il risultato della tornata elettorale che si è conclusa qualche mese fa ha evidenziato un dato politico innegabile: chi oggi legittimamente governa Lerici ha raggiunto un risicato 29% di consensi rispetto al corpo votante, con le opposizioni tutte che ne rappresentano il 70%. Credo che il Sindaco sia ben consapevole di aver beneficiato di una particolare congiunzione o, meglio, in questo caso disgregazione astrale. Un fenomeno che può capitare soprattutto in un momento storico come quello che ha preceduto le elezioni a Lerici dove i termini e le condizioni aggregative verso una parte politica erano decisamente complicate. Nel centrosinistra non si erano riscontrate le condizioni per fare una adeguata sintesi in termini di contenuti e di rappresentanza. Basti pensare al balletto al riguardo delle primarie del Pd e i tentativi di alleanza del Pd stesso verso una parte autorevole di componenti dell’attuale giunta Paoletti. Per tutto queste considerazioni io stesso ho ritenuto che non sussistessero le condizioni per un accordo programmatico politico, dovuto in particolare a questo stato di incertezza e confusione, e di conseguenza ho ritenuto più appropriato e altrettanto doveroso per la nostra realtà intraprendere la costruzione di una lista veramente civica fuori da ogni schieramento partitico senza alcun tipo di sponsor né politico né tantomeno lobbistico. Questo, soprattutto ,dovuto al fatto che riscontravo, a malincuore, un territorio trascinato in particolari situazioni di difficoltà di coesione sociale con un evidente arretramento e degrado dei nostri borghi dovuto alla assoluta, totale inerzia e mancanza decisionale da parte della amministrazione uscente e che aveva governato Lerici negli ultimi tre anni. Oggi almeno con Ornati e il suo gruppo si sta tentando di buttare le basi per un lavoro comune, spero che questo avvenga almeno in quella parte di Pd ancora ferma a quegli ideali e a quei valori che avevano portato alla fondazione e costituzione di questo partito.

Il futuro: quali saranno i punti e i valori sui quali insisterà la sua azione consiliare? E quali sono le questioni più urgenti per la comunità lericina?

“Come dicevo, le basi di confronto di questi anni saranno le linee programmatiche che il sindaco ha portato in consiglio comunale, argomento fondamentale perché dovrebbe tracciare e rappresentare l’attività politica amministrativa di chi governa in questo mandato elettorale. Da una prima valutazione ritengo questo documento improprio perché si avvicina di più ad un semplice programma elettorale più che ad un progetto per il paese e in più parti confuso perché non chiarisce appieno i reali obiettivi. I termini del dibattito dei prossimi anni saranno tanti e strategici per il bene della nostra comunità e nei quali metteremo la giusta tensione e attenzione. A partire dalla elaborazione del nuovo strumento urbanistico, dalla definizione del piano del traffico, proposta oggi incerta, preoccupante, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione di infrastrutture che, portando indietro le lancette dell’orologio e la storia, riporterebbero macchine al centro del paese, con il parcheggio interrato di Piazza Bacigalupi a rotazione. Nebulosa e irrealizzabile la situazione per quanto riguarda la realtà di San Terenzo. Metteremo attenzione sulla operatività della partecipata Stl, strategica per lo sviluppo turistico, come verificheremo l’andamento dell’ambizioso piano delle opere pubbliche per il prossimo triennio approvato recentemente dalla giunta, ma ad oggi ancora mancante dei relativi finanziamenti. Temi che ci stanno particolarmente a cuore sono l’assetto e l’ulteriore salto di qualità della scuola pubblica e il mantenimento di adeguati standard per la spesa sociale. Recentemente con Ornati abbiamo criticato ipotesi di taglio al riguardo del comparto sociale. L’assessore al ramo ci ha tranquillizzato confermando che le risorse non verranno tagliate. Su questo fronte saremo particolarmente attenti e intransigenti. Come ci sarà attenzione sull’andamento economico finanziario del Comune, cuore del sistema, andando a contrastare qualsiasi ipotesi di operazioni finanziarie innovative e incerte come il prospettato utilizzo dei fondi di investimento alternativo”.

Più informazioni