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Economia

Casermette, per il porto a secco intesa dietro l’angolo

La giunta comunale ha approvato l'accordo proposta dall'assessore Pollio. Manca l'ok dell'Autorità portuale. Intanto si attendono le richieste formali degli spazi da parte delle aziende.

L'area delle Casermette

E’ vicinissimo l’accordo tra Autorità portuale e Comune della Spezia per l’utilizzo di oltre 10mila metri quadri dell’area ex Casermette di Pagliari come porto a secco a servizio della futura Marina di Levante, il porticciolo che andrà ad accogliere i concessionari storici di Canaletto e Fossamastra.
Ieri l’amministrazione comunale ha approvato la bozza di accordo di programma proposta dall’assessore allo Sviluppo e all’innovazione economica Alessandro Pollio che sarà sottoscritta nelle prossime settimane, dopo che anche da Via del Molo sarà arrivato l’ok definitivo al documento.
Sarà siglato così il primo accordo di collaborazione tra i due enti dopo che per mesi i rispettivi rappresentanti, il sindaco Massimo Federici e il presidente Lorenzo Forcieri in primis, si sono distinti più per disaccordi palesi (il futuro prossimo di Calata Paita è l’esempio più eclatante) o sottaciuti (come nel caso degli attriti comparsi nell’organizzazione della Festa della Marineria) che per la capacità di fare squadra.

La possibilità di utilizzare una fetta del terreno comunale ottenuto di recente dal Demanio militare permetterà all’Authority di garantire ai concessionari che saranno trasferiti a Pagliari da Canaletto e Fossamastra spazi più ampi, in linea con quanto previsto dalle prescrizioni del Piano regolatore portuale.
L’accordo infatti sarà subordinato alla ricollocazione dei posti barca ed eventuali nuove concessioni potranno essere affidate solamente dopo aver delineato compiutamente la nuova Marina del Levante. Inoltre uno degli utilizzi possibili previsti dal documento consente che ad utilizzare una parte del porto a secco siano anche i muscolai, che potrebbero trovare spazi alla radice del Molo Pagliari, nei pressi dell’ingresso della darsena.
La banchina Ovest e la gestione del ponte levatoio rimarranno al Consorzio nautico La Spezia composto dalla imprese se operano all’interno del bacino, mentre il lato Est sarà affidato a Comune e Autorità portuale.
All’Authority, in cambio dell’utilizzo dei 10mila metri quadrati del porto a secco, spetterà il compito di realizzare le opere per rendere fruibile l’area (con il benestare del Comune) e di adeguare il tratto terminale del Fosso Pagliari.

Nel suo complesso per l’area delle Casermette, che ospiterà anche importanti attività di refitting e artigianali connesse al comparto nautico, si prevedono opere edilizie il cui impatto sul settore edilizio sarà di circa 12 milioni. Non sarà abbattuto, ma recuperato, il capannone di 1.700 metri quadrati, mentre saranno realizzati alcuni interventi per realizzare una zona filtro tra le attività produttive e le abitazioni del quartiere.

Nel frattempo a Palazzo civico si attendono a breve le richieste formali da parte delle aziende interessate agli spazi presenti alle ex Casermette, dopo le numerose manifestazioni di interesse registrate in seguito al lancio del bando. Non è ancora del tutto chiaro se si presenterà un grande soggetto internazionale capace di richiamare scafi di grandi dimensioni in autonomia oppure se si tratterà di un pool di aziende dalle svariate capacità di intervento, per riuscire a soddisfare a 360 gradi le esigenze degli armatori e dei diportisti. Tutto, comunque, sarà focalizzato alla creazione di un distretto di servizio per la nautica che assumerà immediatamente il ruolo di uno dei più importanti del Mediterraneo.

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