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Il sabato del Miraggio

Esame di coscienza

di Salvatore Di Cicco

Coscienza

Qua e là s’intravedono timidi segnali di ripresa ma la crisi che ci tormenta da un lustro continuerà a far sentire le sue conseguenze. È però importante che, dopo aver toccato il fondo, si sia invertita la marcia e un filo d’ottimismo torna a far da guida al mondo del lavoro e quindi all’economia del nostro paese. Non si può essere pessimisti in eterno ed è un dovere per tutti tornare a seminare per il nostro futuro e per quello dei nostri figli.
Quello che è successo dal 2008 in poi ha sconvolto non solo l’economia dell’Italia e del mondo ma ha messo tutti noi davanti ad una condizione che non avremmo mai immaginato. Come quando quando vediamo tragedie causate dalla natura in luoghi lontani da noi o come quando sentiamo di persone toccate nel profondo da situazioni familiari o di salute che non ci vedono coinvolti. Ecco, noi avremmo potuto immaginare giorni difficili ma non più di tanti altri superati in precedenza. La realtà è stata più dura, più pesante e al limite della sopportazione, tanto da portare alcuni sull’orlo del precipizio.
Un quadro così deprimente non sembrava realistico fino a quando non ce lo siamo trovati di fronte: uno di quegli “incontri ravvicinati” che si leggono in un romanzo o si vedono in un film. Il nostro film, la nostra realtà, ci hanno invece fatto conoscere momenti davvero brutti.
Ora sembra che il peggio sia passato ma non per questo possiamo far finta che non sia successo nulla.
Tanto per cominciare, bisognerà cambiare atteggiamento di fronte a situazioni che davamo per scontate. Dovremo cioè riflettere più a fondo sulla “normalità” delle cose per dare loro il giusto valore e per rispettare gli altri nella stessa misura in cuipretendiamo di essere rispettati noi.
Che cosa sia “normalità”, poi, lo decideremo sulla base della nostra esperienza ma anche la crisi economica è stata esperienza per tutti e quindi bisognerà fare un profondo esame di coscienza che metta in rilievo non solo le nostre (presunte) capacità ma anche i nostri limiti, i nostri difetti. Riflettere su quello che è accaduto vuol dire cercare di capire i meccanismi economici ma non solo. Il bilancio di un paese non è diverso dal bilancio di una famiglia. Di conseguenza, fare di volta in volta il passo secondo la gamba non può e non deve essere una superficiale decisione momentanea ma la convinzione che ogni nostro proposito deve passare per un attento esame del momento.
Questo non significa che dobbiamo rinunciare ai nostri programmi, alle nostre ambizioni e comunque a cercare di realizzare i sogni di cui sono fatti le nostre vite. Bisognerà semplicemente fare la tara di certi obiettivi, da perseguire magari con maggiore giudizio e più convinzione dopo aver valutato attentamente i pro e i contro.
La lezione che ci viene dall’esperienza dev’essere quindi quella di ridimensionare non tanto le nostre ambizioni quanto le nostre capacità di tener conto di variabili finora lontane dai nostri pensieri. I momenti difficili passeranno ma non passerà la paura di sbagliare ancora.