LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto

Zona Franca

Il Bias Di Conferma

Ora vi parlo del bias di conferma (Confirmation Bias). E non perché l’analisi mi abbia segnata più di tanto eh, ma perché è uno studio recente e bellissimo e soprattutto perché se mi sono sparata ore ed ore di ricerca a proposito, è giusto che soffriate con me. “Il Bias di conferma è un fenomeno cognitivo al quale tutti gli uomini sono soggetti; è un processo mentale che consiste nel ricercare, selezionare e interpretare informazioni in modo da porre maggiore attenzione, e quindi attribuire maggiore credibilità, a quelle che confermano le proprie convinzioni o ipotesi, ed ignorare o sminuire informazioni che le contraddicono. Il fenomeno è più marcato nel contesto di argomenti che suscitano forti emozioni o che vanno a toccare credenze profondamente radicate.” Una serie di esperimenti negli anni sessanta suggerisce che le persone tendono a voler confermare le loro convinzioni acquisite. Detto ciò emerge che le persone sopravvalutano le conseguenze dello sbagliarsi invece di esaminare i fatti in maniera neutrale, scientifica. Così non è che si possa parlare di bugia o faziosità, ma di un meccanismo inconscio che ci impedisce di essere totalmente oggettivi e soprattutto ci fornisce un alibi meraviglioso.
Da ora possiamo dire “è colpa del mio Bias, non lo faccio apposta!” finalmente il meccanismo vecchio come il mondo ha un suo nome e cognome, e non è quello di Silvio Berlusconi & Le Olgettine una volta tanto (anche se approfondendo le scritture secondo me si evincerebbe che le persone nelle quali questo meccanismo sia più collaudato, siano politici).
Ma come funziona questo fenomeno inconscio? Prendiamo una persona a caso, un volontario dello studio di ricerca (mio, validissimo, condotto dal divano): Matteo Renzi. Uno che ti propone una politica nuova, diversa, Il Rottamatore. Ci crede veramente tanto da intavolare teoretiche e supercazzole ai giornalisti, dicendo che non farà mai le scarpe a Letta lanciando hashtag tipo #staisereno e poi eccolo a gongolare mentre gli toglie di mano la campanella. Il Lorence d’Arabia dei poveri, come lo ha chiamato mio padre; colui che ha potuto riunire tutto il popolo della destra fino a poco prima sperdutosi nel deserto legislativo. Eccolo che non trattiene smorfie e sogghigni mentre ci presenta la sua squadra dei rottamatori (spezziamo un tronkie al suo favore, avremmo riso tutti al posto suo) giovani gazzelle inesperte- dicono- ma con tanta voglia di correre. Ma Matteo, mi cadi così sul bias? “ignorare o sminuire informazioni che le contraddicono” è solo la prima definizione ed eccoti già li, proporci una Madia solo perchè giovane e sveglia, e secondo la logica Renziana fa immagine, immagine di una squadra energica dinamica ed easy, pazienza se il curriculum non torna, all’uso lo facciamo tornare. Odifreddi ne parla molto bene dicendone “La sua candidatura è dunque espressione del più antico e squallido nepotismo, mascherato da novità giovanilista e femminista”. Ecco. Appunto. Ci propone la stessa Guidi, che il lunedì era a cena con Berlusconi il quale la saluta con un “Federica, prima o poi questa tessera di Forza Italia dovrai fartela…”. Lunedì sera, Federica Guidi era ad Arcore ed eccola qualche giorno dopo giurare con il PD. Fai vedere bene le dita, Fede! Anche quelle dei piedi, non tenerle incrociate sennò non vale. La politica assomiglia sempre più ad un talent show nel quale i concorrenti fino all’ultimo non sapranno quale ruolo interpretare, se ballo o canto, l’importante è giocare per il pubblico e per arrivare in esterna. Mancano i giudici di x factor alle prossime primarie, manca la regina del vuoto a rendere, Maria. Peccato perchè noi abbiamo un sacco di validissimi candidati. Ci sono gli aspiranti dei Cinque Stelle, il cui portavoce ha deciso di considerare tutti protettori di poteri forti “tu sei un protettore di poteri forti!” ma Beppe lasciami parlare…”No, tu sei un protettore dei poteri forti!le banche!” “ma amore, volevo solo chiedere se la pasta la volevi al sugo o al burro…””Ecco, lo vedi che ho ragione?!”
Si, Beppe mi sembra un buon esempio di Bias. Un uomo che sicuramente informazioni ne ha tante, da tanti punti di vista diversi, dal no tav al parlamentare (e non sono in ordine di grandezza) poi però decide di selezionare quelle che importano a lui e rischia di far dimettere persone un pochino dissidenti -guai ad essere dissidenti e non contare una mazza, li dentro- come Bocchino e Campanella. L’impressione che ormai sta dando di quel partito è di un urlatore senza dialogo che prende la tangente e va avanti come una locomotiva, come quella di cui cantava Guccini, quella che hanno dovuto far saltare per fermarla. Per fortuna ha alcuni davvero buoni tra i suoi, tipo Di Maio, che decide di rispondere punto per punto a tutte le domande, anche a quelle fatte sui bigliettini di carta della Camera, come ha fatto stamattina il premier Renzi.
Io a giudicare le prossime primarie vorrei Morgan, poi vorrei il pinguino della Vodafone, che quello mi sembra bello forte, e poi voglio Tina Cipollari, perché, “Maria, io non ce la faccio più, non ce la faccio più!”

Ecco. beati noi, popolo cresciuto con Uomini e Donne, perché saremo preparati a tutto quello che ci potrà accadere. Agli altri, adattatevi o verrete rottamati.
Bisous.