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Zona Franca

Mitologia moderna

Import 2013

Oggi avrei voluto parlare della figura mitologica e del suo significato nell’antichità, più o meno dall’era medievale alla società moderna.
Avrei voluto parlare del fascino scatenato nell’immaginario da creature mai viste o ancor peggio, viste ma non apprezzate e per questo riadattate, censurate dalla nostra fantasia ed elevate dall orrorifico quotidiano a qualcosa di “meglio” trasformando per esempio l’obesotto rinoceronte in una magica e bellissima figura che troviamo anche come tarocco a rappresentare l’arcano e la “forza”, dipinto sottomesso ad una fanciulla dalle belle forme: l’unicorno.
Avrei voluto dirvi tra un sorriso e l’altro come questa pratica di trasformare ciò che della realtà non sopportiamo in qualcosa di fantastico come gli unicorni, non sia scomparsa con la venuta del cellulare e dei voli low-cost/ coast to coast , e per quanto ora ci faccia sorridere l’idea di come potessero essere creduloni i nostri avi, sappiate che riusciamo a fare di meglio oggigiorno, al punto da riuscire a trasformare un uomo con indosso un giubbino di pelle ospite di una trasmissione televisiva da incerto liberal-non-si-sa-cosa a nuova promessa della sinistra Italiana, affibbiando così al suddetto chiodo, una chiara valenza mitologica.
Ma la storia delle odierne chimere non finisce qui e l’oggetto mitologico assume forme diverse per non essere smascherato di volta in volta, passando quindi dal giubbotto di cui sopra al passaporto con cognome falso della signorina Karima El Mahroug, in arte Mubarack, che può favolosamente passare dalla parte della sconosciuta spogliarellista ladruncola a quella di nipote del quarto presidente Egiziano, da tutelare in ogni misura affinché non sia costretta a prostituirsi per mantenere quel tenore di vita che nonno le ha insegnato e (evidentemente) crudelmente sottratto all’ arrivo in Italia della meschina stessa.
Io avrei voluto raccontarvi tutte queste belle favole dei tempi moderni insomma, e ridere con voi per non piangere sulle sventure che ci accomunano, parlare di tutti questi grandiosi misteri Italiani anche con il rischio di annoiarvi, per quanti ne sarebbero potuti saltar fuori.
Avrei voluto prima di essere sopraffatta ed afflitta per una volta dalla cronaca alla quale non riesco più a rispondere con sorrisi e battute. Non tanto per il fragore mosso dal riprovevole attentato accaduto a Boston in queste ore e che spero venga punito il più velocemente possibile, quanto per una notizia da trafiletto in fondo della cronaca Italiana, quella che in tanti definiscono “casa nostra”, dove a Croce sull’Arno (Pisa), un imprenditore di prodotti chimici si è tolto la vita stamani impiccandosi, soppraffatto dai debiti. Di lui un amico dice «So che aspettava un grosso pagamento dall’estero e che ha ricevuto alcuni insoluti dalle aziende del Comprensorio del cuoio. Ma non si tratta di cifre tali da definire la situazione disperata e aprire la strada a un suicidio. Era un uomo molto sensibile, che faceva questo lavoro con grande correttezza e scrupolosità. Probabilmente non si è riconosciuto più nel mondo in cui operava.”
E neppure io mi ci riconosco più, neppure io capisco come mai quest’uomo preso ad esempio perché il più recente di tutti i tantissimi casi che stanno sovraffollando le cronache odierne, sia stato lasciato solo da uno Stato troppo impegnato a sfogliare cronache rosa e giornali di gossip per accorgersi della realtà in cui sta annegando la nostra società. Forse anche questo fa parte di qualche corno magico che permette di trasformare l’orrorifico in fantastico, ma in tal caso vorrei lanciare un appello agli odierni maghi capaci di interrompere questo assurdo incantesimo, per fare cessare questo incredibile ed inaccettabile dissanguamento di uomini e risorse,
e perdonatemi se oggi non sorrido.