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Dal Rio Bravo alla Patagonia

Il Mercato dei Crediti di Carbonio

di Orsetta Bellani

Desarrollo Limpio

Il Mercato dei Crediti di Carbonio fa parte dei Meccanismi di Sviluppo Pulito, una delle strategie previste dal Protocollo di Kyoto per combattere i cambiamenti climatici. Il suo funzionamento è molto semplice, ma il principio che ne sta alla base è talmente ipocrita da rendere sorprendente il fatto che venga annunciato come soluzione per combattere il riscaldamento globale.
Il Mercato dei Crediti di Carbonio pretende di lottare contro i cambiamenti climatici senza ridurre le emissioni di gas ad effetto serra. L’idea è che la battaglia contro il riscaldamento globale può essere portata avanti grazie ad “investimenti verdi” nei paesi del Sud del mondo, come in America Latina, da parte delle imprese contaminanti. Secondo i suoi promotori, questi progetti dovrebbero assorbire il carbonio emesso dall’attività delle imprese, compensando in questo modo l’inquinamento da loro prodotto.

In realtà, non esiste nessuna prova scientifica che confermi questa nozione di compensazione e, in più, il Protocollo di Kyoto considera “investimenti verdi” attività che creano gravi problemi nei paesi in cui vengono realizzate, come la coltivazione di agrocombustibili o la costruzione di centrali idroelettriche. A grandi linee, il funzionamento è il seguente: attraverso gli “investimenti verdi” le compagnie contaminanti ottengono dei “crediti di carbonio”. Ogni credito rappresenta il diritto ad emettere una tonnellata di anidride carbonica e può essere rivenduto nel Mercato dei Crediti di Carbonio ad altre imprese o paesi, anche ad un prezzo più alto rispetto al loro valore iniziale.

Una spiegazione molto chiara del funzionamento del Mercato dei Crediti di Carbonio l’ha fornita la ricercatrice messicana Silvia Ribeiro durante il Forum della Vía Campesina organizzato parallelamente alla COP16 di Cancún (Messico), nel dicembre 2010: “Il Mercato dei Crediti di Carbonio è semplicemente questo: le imprese che causano alte emissioni di gas ad effetto serra invece di diminuire le emissioni pagano qualcuno nel Terzo Mondo – poco, non tanto – affinché, ad esempio, conservi il bosco in cui vive. Ovvero: io sto contaminando qui, però laggiù c’è un bosco che assorbe il mio inquinamento, e questo dà somma zero. Com’è possibile tutto ciò? Le cose che inquinano di più, come le discariche o le esplorazioni petrolifere, i governi le chiamano incredibilmente ed ironicamente “Meccanismi di Sviluppo Pulito”. Questi Crediti di Carbonio che le imprese ottengono possono essere rivenduti nel Mercato dei Buoni di Carbonio ad altre imprese o ai governi anche ad un prezzo più alto, creando un meccanismo speculativo. Non si sta facendo nulla per mettere fine alla crisi climatica, si stanno solo aumentando i guadagni delle imprese e la speculazione”.