LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto

Dal Rio Bravo alla Patagonia

Il Tayrona è di nuovo in pericolo

di Orsetta Bellani

Tayrona

I 12mila ettari di selva e spiagge che fanno parte del Parco Naturale Nazionale Tayrona, nella costa caraibica colombiana, sono di nuovo in pericolo.
All’inizio dello scorso ottobre, in un’intervista al quotidiano colombiano El Espectador, la rappresentante dell’impresa di ecoturismo Arrecifes S.A. Claudia Dávila affermò che sono già stati investiti due milioni di dollari negli studi iniziali per la costruzione di un hotel a sette stelle – con stanze del valore di 800 dollari a notte – nel Parco Tayrona, malgrado un decreto del 1977 proibisca esplicitamente la costruzione di hotel nei parchi naturali colombiani.
Il progetto era già stato annunciato più di un anno fa dal presidente colombiano Juan Manuel Santos, ma è stato poi bocciato. Ora torna alle cronache spaventando gli ambientalisti del paese, preoccupati per le sorti di un parco che è forse la meta più nota ai turisti che visitano la Colombia da tutto il mondo, e che ha ispirato Gabriel García Márquez nella stesura della sua opera Cent’anni di Solitudine.
Il problema di base è che il Tayrona, pur essendo un parco nazionale, appartiene a circa 260 famiglie, molte delle quali – secondo il Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile – hanno ottenuto il titolo sui terreni in modo illegale. Tra le famiglie proprietarie del Tayrona troviamo quella di Claudia Dávila di Arrecifes S.A, la quale ha scelto di portare avanti la costruzione dell’hotel di lusso affidandosi alla transnazionale tailandese Six Senses. Secondo i suoi promotori, il progetto sarà “ecologicamente sensibile e rispettoso del patrimonio culturale. Porterà benefici economici e sociali alle popolazioni locali e rispetterà le comunità indigene”.
Prima che il progetto di Arrecifes S.A. veda la luce non è necessario solo il permesso del Ministero dell’Ambiente, ma anche quello delle comunità indigene. Nel Tayrona sono infatti presenti alcuni siti sacri agli indigeni che fanno parte dei quattro popoli nativi della Sierra Nevada di Santa Marta e questi, secondo la Costituzione colombiana, hanno diritto ad essere consultati nel momento in cui si vuole sviluppare un progetto nel loro territorio.
Alcuni rappresentanti dei popoli Koguis, Arhuacos e Wiwas hanno già dato il loro permesso ad Arrecifes, mentre il popolo Kankuamo ha dichiarato “intoccabile” il Parco Tayrona, e ha accusato gli altri capi indigeni di aver firmato dopo essersi venduti all’impresa per denaro.