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Profumo di Menta

Elezioni Algeria, Bouteflika: ‘Siamo stanchi’

di Laura De Santi

Elezioni in Algeria

«Queste elezioni saranno eccezionali per le numerose garanzie che abbiamo messo in campo. Saranno pulite e trasparenti».
Per la sesta volta nel giro di poche settimane il presidente Abdelaziz Bouteflika ha lanciato un appello per tentare di convincere gli algerini a recarsi «in massa alle urne».
In un discorso pronunciato a Setif in occasione del 67esimo anniversario del massacro dell’8 maggio del 1945 in cui, secondo Algeri, persero la vita 45mila persone, Bouteflika si è rivolto principalmente ai giovani.
«Dovete raccogliere il testimone – ha detto il capo di Stato in carica dal 1999 – perché la mia generazione ha fatto il suo tempo». «Dopo aver liberato il paese e partecipato in seguito alla sua costruzione, è arrivato il momento della pensione per gli anziani che non possono più gestire gli affari del paese», ha aggiunto Bouteflika, 75 anni, come a voler annunciare che non si candiderà per un quarto mandato. «Quelli che hanno liberato il paese vi dicono che non hanno più la forza per continuare. Il paese adesso è nelle vostre mani, abbiatene cura».
A 24 ore dal voto, lo spettro dell’astensionismo sembra essere l’unica vera preoccupazione delle autorità e dei 44 partiti in corsa che hanno centrato la campagna elettorale proprio su questo punto. Il rischio è che il tasso di affluenza possa scendere ancora rispetto a quello del 2007 quando raggiunse un misero 37%.
La popolazione, ha spiegato il presidente della Lega algerina per i diritti umani (Laddh), l’avvocato Zehouane, «è convinta che la motivazione principale dei candidati sia la corsa ai benefici parlamentari. Si profila una forte astensione».
E sono numerose le voci che invitano a boicottare le elezioni per il rinnovo dei 462 deputati della camera bassa del parlamento. Tra tutte il partito “Raggruppamento per la cultura e la democrazia” (RCD) che dopo aver partecipato agli ultimi scrutini questa volta ha deciso di non scendere in campo. «Queste elezioni sono un insulto», ha detto il portavoce del Rcd, «il tasso di partecipazione non supererà il 13-14%, al massimo il 17%».
Convinti della vittoria invece i partiti di stampo islamico riuniti nell’Alleanza per l’Algeria verde, il Movimento per la società della pace (MSP, fino a febbraio membro dell’alleanza presidenziale), Ennahda (la Rinascita) e El Islah (la Riforma). In corsa anche altro quattro partiti confessionali, tra tutti il Fronte per la giustizia e lo sviluppo (FJD) guidato dal radicale Abdellah Djaballah.
Dei 44 partiti in corsa, 21 sono stati autorizzati soltanto 3 mesi fa. Secondo alcuni proprio per portare ad una ulteriore frammentazione e indebolimento del parlamento.