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Cronaca

AAA strutture, prestazioni e palombari offrensi

L'arsenale ricorre alle permute per far fronte alle difficoltà operative.

Import 2014

Le tasche sono vuote, e di spazio a disposizione ce n’è in abbondanza. Ecco allora che per il quinto anno consecutivo la Marina militare ricorre allo strumento delle permute, per ottenere beni e servizi in cambio dell’uso delle proprie strutture. Due anni fa questo meccanismo aveva portato ricavare, seppur in maniera indiretta, quasi sei milioni di euro.
Nel corso dell’anno in corso lo stabilimento della base navale spezzina metterà a disposizione i sei bacini di carenaggio in muratura di lunghezza compresa tra i 99 e i 205 metri, un bacino galleggiante di 45 metri da 500 tonnellate, uno di 70 metri per 850 tonnellate, e le banchine attrezzate con gru di diversa portata.
Per incamerare beni e servizi la Marina farà scendere in acqua anche i suoi palombari per le operazioni di messa in secca che, insieme all’adeguamento dei piani di posa, l’assistenza nelle operazioni di ingresso e uscita dai bacini, la fornitura di acqua ed energia elettrica e i servizi gru e antincendio, costituiscono le cosiddette “prestazioni accessorie”.
Ma non è finita: l’arsenale offre anche servizi di congegnatoria e ricarica ad arco sommerso e tornitura linee assi fino a 16 metri di lunghezza, costruzione di tubi flessibili per pressioni fino a 400 bar e verifica di allineamenti e controlli e verifica di planarità.
E che cosa chiede in cambio la Marina?
“Servizi di manutenzione preventiva e correttiva e di ammodernamento – si legge nella proposta del ministero della Difesa – sugli impianti presenti nelle officine arsenalizie, servizi di manutenzione preventiva e correttiva alle infrastrutture dell’arsenale e servizi vari da definire concordemente per il funzionamento operativo dello stabilimento”.
Insomma, la Marina mette a disposizione il suo arsenale per trovare il modo di mantenerlo in vita.

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