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Politica

Santi, toni troppo accesi, da troppo tempo

Intervista all'assessore Belloni che chiede rispetto per l'autonomia decisionale della Asl.

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La vicenda del Santi tiene banco da molte settimane, ricevendo rilanci che vengono riproposti ogni settimana, con dichiarazioni dure, proteste accese. CDS ha interpellato Omero Belloni, assessore alle Politiche della salute e della promozione sociale, per cercare di conoscere in maniera ancora più approfondita il punto di vista dell’amministrazione comunale in merito a questo tema che vede l’istituto Santi e la Asl 5 in aperta contrapposizione, con la Regione e il Comune, appunto, chiamati in causa per questioni economiche di vario genere.
L’assessore inizia spiegando quale è stata la scintilla del contenzioso tra l’istituto e l’azienda sanitaria provinciale: “La Asl ha contestato al Santi la tipologia di erogazione del servizio. L’azienda, anche per rispondere ad una prescrizione regionale che prevede la riclassificazione degli ospiti degli istituti assistenziali, sostiene che il servizio erogato possa e debba essere articolato in moduli differenti”. In pratica, secondo la Asl, si potrebbero suddividere gli i pazienti in servizio di mantenimento e servizio “completo”, con il conseguente adeguamento dei finanziamenti a disposizione della struttura.
“Ora, che cosa può fare – si domanda l’assessore Belloni – un ente pubblico che non sia più soddisfatto del servizio offerto da un soggetto al quale lo ha appaltato? Può mettere nuovamente a gara l’attività, per la quale sino ad un anno fa erogava ben 2,8 milioni di euro. Ma la Asl per poter bandire una gara che sia appetibile ha chiesto al Comune la disponibilità delle strutture che oggi sono utilizzate dal Santi, cosa che è stata fatta nel gennaio del 2010”. Quindi le numerose richieste fatte perché il Comune rinnovi il contratto d’affitto da 85mila euro al Santi sono frutto di una scarsa conoscenza della questione.
E la commissione che si è recata al Santi, da alcuni definitiva “punitiva”?
“E’ stato un atto dovuto, non una punizione. Chi l’ha definita così è stato sconfessato dal direttore generale Conzi, che sostiene che anche i toni con i quali è stato affrontato l’argomento non erano quelli riportati. La commissione verrà ricostituita e tornerà nuovamente nell’istituto per effettuare la nuova classificazione dei pazienti”.
Oltre alle famiglie degli utenti, comprensibilmente preoccupate, ci sono i sindacati che temono per i lavoratori…
“I sindacati si occupino giustamente di contratti di lavoro, ma non interferiscano oltre. Il contenzioso tra l’istituto e Asl si è inasprito in questo modo anche a causa dei toni raggiunti e oggi siamo al punto che sono stati a rischio gli stessi stipendi. Quando intendo che ognuno deve stare nel suo, mi riferisco anche a quelli che periodicamente chiedono l’intervento del Comune: un intervento che sarebbe un’ingerenza nell’autonomia dell’azienda sanitaria”.
Quali prospettive si aprono dopo la nuova commissione?
“Le possibilità sono diverse. Ci potrebbe essere una nuova gara, ma non sono da escludere anche la gestione diretta o la conferma del Santi stesso”.

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