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Buongiorno CDS

Buongiorno Cds-Storie-Il cuore di Dafne

Import 2014

Emozioni, soddisfazioni, stupore, gioia, fatica e costante lavoro quotidiano: sono questi gli ingredienti alla base dell’attività di Paola, educatrice equestre da 7 anni nella Provincia spezzina.
L’amore per i cavalli e l’attività rivolta ai bambini portatori di handicap è nata grazie ad un progetto ideato dalla Scuola Media Poggi Carducci di Sarzana, in cui lei è insegnate di sostengo.
Tante sono le storie vissute nel maneggio in cui lavora e che ha raccontato sottolineando il grande amore che prova per il suo lavoro e i traguardi raggiunti. Tra queste non possiamo non descrivervi quella di Dafne ( nome del cavallo) e di un bimbo autistico di 11 anni che chiameremo Filippo.
Dafne è un cavallo dal carattere difficile, che con fatica si fà avvicinare dagli altri bambini reagendo con tutti malamente. Filippo invece soffre di una forma di autismo grave, è terrorizzato da tutto quello che non conosce e che lo circonda: da un ragno che vede improvvisamente sul vetro di una finestra, oppure dall’abbaiare di un cane. Non è stato facile farlo avvicinare al piccolo; prima da dieci metri di distanza, poi sempre più vicino, lentamente, tanto che ora Filippo cavalca e riesce ad andare al trotto.
Tra di loro, infatti, come per magia, e per usare una frase fatta come se fosse” amore a prima vista”, si è subito creata una complicità, un’armonia, tanto che Dafne appena il bimbo si avvicinava si fermava improvvisamente e si faceva “sottomettere”. Filippo invece e le sue “ecolalie”, disturbi del linguaggio tipico delle persone autistiche che si manifestano con il ripetersi di suoni e versi, si azzeravano completamente.
La terapia è stata lunga, come lenta è sempre l’ippoterapia ( anche se Paola preferisce chiamarla “educazione equestre”); i suoi risultati vengono con il tempo, gradualmente, e portano con sé sia una grande felicità e soddisfazione da parte dei tutor che seguono i ragazzi (che nel maneggio vanno dai 3 anni fino ai 50), sia da parte dei genitori che quasi increduli, ma pieni di speranze seguono il percorso del proprio figlio.
Filippo ora ha infatti acquisito una maggiore sicurezza di sé, sicurezza del proprio corpo e riesce ad interagire meglio nei confronti degli altri.