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Intervista a Giorgio Panesi, bomber del Fo.Ce.

''Sono contentissimo di essere qui, ci toglieremo delle soddisfazioni''.

È stato acquistato per fare i gol e non si è fatto pregare due volte segnando la doppietta con la quale il Foce Vara ha battuto la Rondinella. Giorgio Panesi, 28enne massese fa coppia con Baratta, anch’egli apuano di nascita, nell’attacco dei bianco-blu di Affanni. Lo abbiamo sentito telefonicamente alla vigilia del match con la Fortis Juventus.
Allora Giorgio ti faccio i miei complimenti per i due gol di domenica. Una bella soddisfazione per te e per tutta la squadra.
“Sì , sono molto contento per la doppietta e mi rendo sempre più conto di essere arrivato nell’ambiente giusto per fare qualcosa d’importante. Non parlo di vincere il campionato perché ci sono delle corazzate ma possiamo stare a lungo lassù se lavoriamo con umiltà come abbiamo fatto fino ad ora”.
Perché hai preferito la Val di Vara alle sirene toscane che ti hanno tentato quest’estate?
“Per la verità l’accordo con il Foce Vara c’era già da un po’, per me si tratta di una scelta di vita che avevo già preso l’anno scorso quando dal Nardò sono passato al Versilia. Volevo stare vicino a casa senza rinunciare ad una società ambiziosa. Ecco perché sono qua”.
Ripercorriamo la tua carriera fino a questo momento. Sei partito dalla tua città, Massa e hai spiccato il volo verso Catania, sponda Atletico, in serie C1. Bel campionato poi la parabola discendente con tappe a Busto Arsizio, Valenza e Nardò in C2. Quindi Versilia e Foce Vara. In tutta sincerità hai dei rimpianti per quello che la tua carriera poteva essere e non è stata?
Ne ho parecchi certamente ma ho anche poche responsabilità. A Catania per esempio stavo benissimo: bel rapporto con tecnico, giocatori e tifosi; la società invece stava andando a rotoli, non pagava (e non ha ancora pagato) gli stipendi e di lì a poco fallì. Molti dei miei compagni non trovarono come me più spazio in società di grido”.
Che tipo di ambiente hai trovato qui. E coi compagni di squadra?
“E’ una società seria, ambiziosa e posso dire che non ci fa davvero mancare nulla. Lavorare qui è molto bello, la gente ci segue con passione. Per quanto riguarda i ragazzi molti li conoscevo già avendoci giocato insieme in altre squadre. Ad esempio Forno e Giusti erano con me a Massa”.
Domenica c’è la Fortis Juventus. Che sensazioni hai alla vigilia di questa partita?
“Sarà una gara difficile contro una avversario esperto della categoria e che ha vinto la sua prima partita domenica scorsa. Cercheremo di fare bella figura davanti al nostro pubblico, io personalmente ci tengo molto perché nella vittoria interna col Calenzano all’esordio non c’ero”.
Un’ultima domanda Giorgio. Che importanza può avere un giocatore come Andrea Caverzan nel campionato di serie D?
“Giotto è un grande, un leader. Ha un grande senso della posizione, lì in mezzo al campo. Per noi è una sorta di allenatore in campo…coi piedi d’oro. La sua presenza stimola e inorgoglisce tutta la squadra anche perché aveva altre offerte ma è rimasto a La Spezia perché è molto legato all’ambiente’.

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