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Cronaca

Arrestati due spacciatori extracomunitari.

La Squadra Mobile infligge un duro colpo al traffico di droga.

Cocaina iniettata in vena al posto dell’eroina. Potrebbe essere questa la causa delle cinque morti per overdose avvenute alla Spezia negli ultimi 35 giorni, che in un primo momento avevano fatto pensare ad una partita di “roba” tagliata. Ne sono convinti gli uomini della Questura, all’indomani della brillante operazione anti droga messa a segno dalla Squadra Mobile nel primo pomeriggio di giovedì: operazione che ha portato all’arresto di due extracomunitari, un 59enne somalo e un 25enne tunisino, accusati di spaccio di sostanze stupefacenti. Dei due, il somalo era già finito in manette il 29 settembre scorso sempre con l’accusa di spaccio, per essere poi scarcerato e sottoposto ad obbligo di firma.
Dopo un lungo pedinamento iniziato nella zona della stazione ferroviaria dalle prime ore del mattino, l’ispettore Alessandro Pescara e gli agenti scelti Marco Menini e Cristiano Centi – coordinati dal dirigente della Divisione anti crimine Filippo Cerulo – hanno notato gli spacciatori mentre confabulavano con tre tossici provenienti da Sestri Levante, già noti alle forze dell’ordine. Il somalo, però, visti i suoi precedenti, ha pensato bene di delegare al “collega” più giovane la consegna materiale delle dosi di cocaina, spacciate ai clienti come eroina. Ma le loro mosse non sono sfuggite ai poliziotti, che li hanno bloccati e condotti nel carcere di Villa Andreino in attesa del rito direttissimo, celebrato questa mattina. Il 59enne era già conosciuto come Ahmed Ibrahim Mohammed, mentre il giovane, identificato per Makram Ben Hmida, inizialmente ha dichiarato nome e nazionalità diversi, ed è stato perciò denunciato anche per false attestazioni a pubblico ufficiale.

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