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Cultura e Spettacolo

Blues Joint, lives a Sevieri e Jux Tap.

Guy Davis e Bettye Lavette scaldano il winter blues festival.

Mercoledì al Sevieri di via Fratelli Rosselli, 58 a La Spezia (per info 0187/733570) a partire dalle ore 21 concerto di Guy Davis, esponente di punta del new breed di artisti blues di cui fanno parte anche Corey Harris, Alvin’ Youngblood’ Hart (entrambi coinvolti in prima persona sul progetto cinematografico di Scorsese) e Eric Bibb. Guy Davis si esibisce nell’ambito del ‘The Blues Joint’, il festival itinerante del blues che vede La Spezia come centro principale. Davis si può considerare un nuovo tradizionalista dalla condotta artistica pura e intransigente. La sua interpretazione del blues passa attraverso un approccio nobile alla tradizione folk blues con una splendida tecnica di chitarra fingerpicking e banjo e un talento tutto proprio nella scrittura che lo porta a creare dei gioiellini di una classicità e di una semplicità sorprendente. In lui troviamo un po’ di Blind Willie McTell e di Fats Waller, tracce di Buddy Guy e di Taj Mahal, ma anche di Laura Davis (la sua cara nonna ultracentenaria). E’ un musicista, un cantante, un compositore, un attore (suo padre è il grande Ossie Davis), un regista ed uno scrittore. Ma soprattutto, Guy Davis è un bluesman. La sua vita si divide tra gli impegni di musicista e quelli di attore. Il suo primo lavoro cinematografico è un ruolo da protagonista nel film ‘Beat Street’, in TV invece appare in ‘Dr. Josh Hall’ e in ‘One Life to Live’. Il suo debutto a Broadway avviene con ‘Mulebone’ opera con le musiche di Taj Mahal. Nel 1993 recita Off-Broadway nell’opera ‘Robert Johnson: Trick the Devil’ interpretando proprio il leggendario bluesmand del Delta Robert Johnson. La critica è entusiasta e nello stesso anno la Blues Foundation gli assegna l’ambito riconoscimento ‘Keeping the Blues Alive Award’, che gli viene consegnato da Robert Cray durante la cerimonia dei W.C. Handy Awards. Guy è anche particolarmente orgoglioso di essere coinvolto nel progetto ‘Teaching Tolerance’, prodotto dal suo amico Larry Long: è una compilation su CD che vuole essere uno strumento per insegnare la diversità e la tolleranza.

Al Jux Tap di Sarzana appuntamento invece per giovedì, serata dedicata al live d’autore, con la performance di Bettye Lavette che a partire dalle 22,15 (prezzo d’ingresso Euro 14,00, con Concert Card Euro 7,00) salirà sul palco del Jux per un emozionante concerto.
Bettye Lavette, di Detroit, è una delle migliori vocalist di blues e soul viventi, per molti esperti la migliore in assoluto ora che altre regine della black music hanno smesso o intrapreso sentieri diversi dal classico Sixties Soul. Il suo primo hit " My Man, He’s a Lovin Man" risale al 1962 (cantato da una Bettye sedicenne) e la striscia di successi che l’hanno seguito ("Let Me Down Easy", "Only Your Love Can Save Me", "He Made a Woman Out of Me") hanno fatto della Lavette quello che si dice un "perennial cult favourite" del circuito Nothern Soul in Inghilterra, anche per il fatto di aver inciso sia per la Atlantic che per la Motown incarnando una sorta di mediazione tra queste due scuole di pensiero della black music. A differenza di molte glorie della soul music Bettye è un’artista che fa concerti, si, ma registra anche dischi e che dischi! L’ultimo "A Woman Like Me" (2003) si è guadagnato quattro stelle sul selettivo rating di Music Guide con annessa recensione entusiasta.

(Per informazioni più dettagliate visita il sito www.muv.it)

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