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Economia

Per Carige una ricapitalizzazione da 377 milioni di euro

Gabriele Volpi accompagnato da Maurizio Felugo

Banca Carige informa che in data odierna si è concluso il periodo di sottoscrizione relativo all’aumento di capitale. Dai dati preliminari pervenuti l’aumento di capitale in opzione risulta essere stato sottoscritto per circa il 66%, pari a circa €331 milioni. A tale ammontare vanno aggiunti circa €46 milioni relativi alle adesioni pervenute nel contesto della tranche riservata ai portatori dei titoli subordinati oggetto dell’LME. Il valore complessivo è, pertanto, pari a circa €377 milioni. I diritti di opzione non esercitati verranno offerti in Borsa secondo un calendario che verrà tempestivamente comunicato al mercato. Nel caso in cui a seguito dell’offerta in Borsa rimanessero diritti inoptati, gli stessi saranno sottoscritti dai sub-garanti di prima allocazione e a seguire dai garanti e dai sub-garanti proporzionali su base pari passu, fermo
restando il diritto di Malacalza Investimenti Srl di sottoscrivere nuove azioni che dovessero risultare non sottoscritte al termine dell’asta, per un ammontare che consenta alla stessa di raggiungere una partecipazione pari al 28% del capitale sociale post aumento.
Si ricorda che al fine di aggiornare il prospetto informativo pubblicato per l’aumento di capitale con l’evoluzione delle operazioni comunicate al mercato il 4 e il 6 dicembre, Banca Carige ha predisposto un supplemento al prospetto stesso soggetto ad approvazione da parte di CONSOB; la pubblicazione del supplemento implica il diritto di recesso ex art. 95-bis del decreto legislativo del 24 febbraio 1998 numero 58.
L’amministratore delegato Paolo Fiorentino ha commentato “Oggi scriviamo una nuova pagina della storia di Banca Carige, siamo molto soddisfatti per il risultato del nostro aumento di capitale che è andato in porto con grande successo, nonostante la difficile situazione di mercato in cui ci siamo trovati. Mi piace sottolineare che si tratta della prima volta che una Banca in difficoltà nel nostro Paese, ce l’ha fatta da sola, insieme al suo territorio. Sono stato fiducioso fin dall’inizio, ero certo che la Banca fosse viva e pulsante e ne abbiamo avuto conferma grazie al coinvolgimento determinante sia dei soci stabili sia dei nostri piccoli azionisti, che hanno fatto la loro parte”.

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