La Spezia - Per la gloria, ma soprattutto per la classifica. Spezia-Livorno in serie B si gioca per la quinta volta negli ultimi sette anni, ma mai come questa volta le squadre sono in corsa per lo stesso obiettivo. Toscani ultimi in classifica a 11 punti, lo Spezia è poco più sopra a quota 16 ma il gradino più basso della graduatori lo ha visto da vicino solo un paio di mesi fa. E ancora lavora per tirarsi fuori da una situazione in cui non pensava di essere impelagato a questo punto del campionato. Abbastanza da assopire il gusto della partita del campanile tra due città così vicine e così lontane.
Calendario invertito. Le due si incrociano su un falsopiano che percorrono in senso inverso. Lo Spezia ha già incontrato le prime attuali nove squadre della serie B 19/20, con alterni risultati. Da qui alla fine del girone d'andata gli tocca chiudere i conti con gli scontri diretti, o quantomeno incontrare tutte formazioni che sono teoricamente a portata di sorpasso con un paio di risultati utili consecutivi. I labronici invece hanno ancora da impegnare alcune delle corazzate vere o presunte (Benevento, Crotone, Empoli...) dopo aver fermato di recente in casa la Cremonese come ultima coinquilina dei piani bassi.
Nel segno della continuità. Vincenzo Italiano e Roberto Breda sono ancora lì, confermati dalle rispettive società anche nel momento peggiore. Di qua decide un direttore generale tecnico, Guido Angelozzi, e di là il presidentissimo Aldo Spinelli insieme al figlio. In entrambi i casi forse anche perché le due squadre hanno comunque giocato bene con una certa continuità pur raccogliendo pochi punti. In Toscana in verità una variazione c'è stata, la giustapposizione di Antonio Filippini come vice allenatore, scelta proprio dalla dirigenza. "Conosce tutti i meccanismi di Livorno per averci giocare e ci dà una mano. Tutto ciò che arriva in più, fa bene. Senza tanti pensieri, si lavora assieme e via", ha detto Breda mostrando spirito di adattamento.