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Politica

Bufano a Bertagna: "Fazione sarzanese di Mdp ha distruzione del Pd come obiettivo"

Paolo Bufano

Egregio Bertagna, non si è capito bene cosa Lei volesse dire (QUI) ma ammetto che lo ha detto molto elegantemente, come di consueto. Ha volato molto alto, forse per non essere colpito da qualche pallottola vagante nella faida in corso nel suo giovane partito. E si è sforzato di descrivere quest’ultimo (nella nostra provincia) come una sorta di arcadia popolata solo da ascetici filantropi in marcia compatti verso il sol dell’avvenire come in un quadro di Pellizza da Volpedo.
Peccato che – nel contempo – il cielo era solcato di gelidi ma roventi, minacciosi comunicati incrociati con cui le due fazioni, l’una contro l’altra armata, si randellavano di santa ragione.
Già, perché solo questo io avevo scritto. Che il re è nudo. Che in Mdp c’è un’ala laburista, di sentimenti progressisti, orientata alla rappresentanza politica di chi è in difficoltà, severamente critica verso il Pd di oggi ma che ”considera necessari il dialogo e la collaborazione nel centrosinistra”, come sta scritto nel comunicato degli Spezzini.
E che esiste invece una fazione sarzanese (con qualche aggressiva ramificazione spezzina), telecomandata dall’uscio col pugno di ferro, che ha scientemente rimosso ogni fastidioso riferimento ideale, non insensibile ai disegni dei poteri forti locali (del resto il suo condottiero si definisce ”un liberale”) e che, mossa da un rancore che non trasuda invece dai pur severi giudizi dei primi, fa della distruzione del Pd il suo principale obiettivo. Come è già stato per le Comunali del capoluogo.
Direi un quadretto un po’ diverso da quello idilliaco e oleografico da Lei tratteggiato. Tutto qui.
Due sole notazioni finali. Lei scrive che noi della minoranza Pd dovremmo esservi grati di esserne usciti perché – dal di fuori – offrireste ”fiato al nostro dissenso” (io penso invece che se NON foste usciti quel dissenso sarebbe più forte e più in grado oggi di condizionare i processi all’interno del Pd in una fase cruciale. Ma pazienza.)
Ed ancora. Lei sorprendentemente nega che Mdp ”invochi dal Pd” – come io avevo scritto – ”una correzione di rotta e il recupero dei suoi valori fondativi”.
Mi sembrava in verità un complimento.
Del resto, qualche riga sopra proprio Lei aveva scritto che il vostro obiettivo è ”quello di cambiare dall’esterno la politica del Pd al fine di offrire alla Repubblica coalizioni democratiche e progressiste maggioritarie nel Paese”.
Io sono cresciuto alla scuola del periodare evocativo di Moro, dei sofismi di Martinazzoli e dei ‘ragionamendi’ di De Mita; dovrei essere attrezzato, ma il suo distinguo non lo capisco.
Ed infine, costruttivamente: Lei postula la persistenza in vita del Pd (non come i seguaci di Mr. Hyde) e aspira a ”coalizioni democratiche e progressiste maggioritarie nel Paese”.
Anch’io ho proprio questa in cima alle mie aspirazioni nella politica.. E ce l’ha anche la stragrande maggioranza del popolo dei Democratici. E quella è la strada da battere per sconfiggere la reazione e il populismo. E che quella sia la strada se ne convince ogni giorno qualcuno in più dentro e fuori del Pd.
Ma come si può pensare di costruire una ”coalizione democratica e progressista maggioritaria nel Paese” senza o contro il Pd?
Al paese di mio padre, in Puglia, direbbero (non so dirla in vernacolo): ”Sarebbe come pretendere di fare le orecchiette di pasta fresca con l’acqua e col sale” (cioè senza farina…).
Cordialmente.

Cordialmente.
Paolo Bufano, direzione provinciale Pd

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