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Cultura e Spettacolo

Eco, Barilli e gli altri, neo-avanguardisti d’antan

A cinquant'anni di distanza, la Spezia celebra il Gruppo 63, sodalizio artistico-letterario nato da una vivace insofferenza per lo stato allora dominante delle cose letterarie.

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“Non ricorderemo Umberto Eco in generale ma come animatore dei nostri incontri. Ricordo bene che qui alla Spezia si trovò a fare i conti con aspetti moderni, testi illeggibili, discuteva ed entrava nella polemica e se non sarà con noi è solo perché non c’è più”. Da un’avanguardia all’altra il professor Renato Barilli, critico d’arte e letterario e storico docente di fenomenologia degli stili al Dams di Bologna, traccia le fila della due giorni promossa dal Comune della Spezia nei locali del Camec per ossequiare l’esperienza del Gruppo 63 a mezzo secolo dalla quarta riunione, giugno 1966.
Appuntamento al 21 e 22 ottobre con una precisazione: la manifestazione non intende essere una replica delle grandi celebrazioni che si sono avute nel 2013, proprio in occasione del mezzo secolo dalla fondazione del Gruppo nella famosa riunione di Palermo.

Basile: “La cultura non dev’essere schiacciata dalle esigenze del mercato e del turismo. Questa volta l’assessore Basile, la direttrice dei musei Marzia Ratti e il consulente Barilli hanno voluto porre attenzione alle attività del Gruppo 63 che continuò ad essere attivo e produttivo anche negli incontri successivi, grazie alla cura di Nanni Balestrini e Alfredo Giuliani. Un omaggio ad Eco come detto, in particolare nel caso spezzino visto che in quella memorabile parentesi seppe esercitare la sua acuta perspicacia anche polemizzando con l’aspetto forse più nuovo relativo a quella edizione, che vide la partecipazione dinamica di Adriano Spatola, Patrizia Vicinelli, Gian Pio Torricelli. In loro c’era uno scavalcamento dei Novissimi, peraltro presenti con letture di alta qualità dello stesso Giuliani e di Antonio Porta. “Il nostro modello culturale è fatto di partecipazioni, tavoli e forum con le associazioni e singoli artisti – spiega Basile, introducendo il senso delle ultime scelte -. Abbiamo favorito molteplici iniziative che vedono al centro lo studio e il sapere critico. Peraltro ho letto un giornalista sportivo che ha avuto qualche incarico nella cultura lamentare una strategia poco aziendalistica della cultura. La nostra è filosofia è non piegarsi al mercato, all’esigenza turistica”.

Quel giorno in sala c’era un certo Italo Calvino.
Se i Novissimi avevano reso testimonianza dell’arrivo nel contesto sociale di quei tempi dell’oggetto-merce, questi più giovani membri anticipavano il ’68 dell’invasione dell’universo del suono, dell’oralità, della performance. Un momento di spicco sarà infatti la proiezione di documenti audio-video dell’epoca prodotti appunto da questi autori, assieme a Corrado Costa, a cura di Daniela Rossi, nella sera del venerdì 21. Sempre in quell’incontro molta attenzione fu pure rivolta alla poesia visiva, nelle persone di Lamberto Pignotti e di Lucia Marcucci. Una mostra di loro opere, integrate da apporti degli stessi Novissimi, in particolare di Nanni Balestrini, chiuderà la manifestazione nel pomeriggio del sabato 22. In mezzo, sfileranno le testimonianze degli allora presenti, Balestrini, Barilli, Angelo Guglielmi, Cesare Milanese, Marina Mizzau, lo stesso Pignotti, cui faranno seguito i contributi di critici immediatamente successivi come Niva Lorenzini e Francesco Muzzioli. Ma non è tutto, quell’incontro ebbe anche il merito di mettere in primo piano la presenza di donne scrittrici, allora alquanto trascurate, in un momento in cui perfino tra le file della neoavanguardia prevaleva un certo maschilismo. Sarà una sorpresa sentire risuonare le pagine delle ahimé scomparse Alice Ceresa e Rossana Ombres, portatrici di soluzioni che ancora oggi potrebbero riscuotere attenzione e successo. Ci fu pure un rilancio della Scuola di Palermo, punta estrema dello sperimentalismo narrativo in quella stagione, attraverso letture di brani stesi da Roberto Di Marco e da Gaetano Testa.

“Il Nobel a Dylan? Bene, basta che non sia la regola”.
Barilli racconta la genesi dell’idea: “Volevamo coinvolgere Eco, parlai con la moglie pochi giorni prima che lui morisse. Questo convegno dovevamo farlo ad aprile, naturalmente la moglie sapeva che ormai Umberto era alla fine ma non disse niente sul momento. Poi noi tutti venimmo a saperlo”. Che cosa significa avanguardia oggi, soprattutto col crollo dell’ideologia? “L’ideologia è sovrastrutturale, all’epoca industrialismo e pop art, l’allontanamento dall’oggetto prima dell’arrivo del villaggio globale. Oggi i poeti e in generale molti artisti hanno i loro siti, i blog dove espongono e si creano il loro spazio. Il Nobel a Dylan? Nel ’97 ero a Los Angeles e ho goduto per Dario Fo anche se tutti speravano in Dario Luzi. I colleghi letterati per poco non mi linciavano ma forse si sottovaluta che l’opera di Fo è stata tradotta in tutto il mondo. E allora sì, se nel ’97 fosse toccato a Bob Dylan avrei esultato anche per lui. L’importante è che non diventi la regola”.

I costi e il programma. Quindicimila euro l’impegno di spesa complessiva fra inviti e banners, ristorazione e cortesie d’alloggio per gli invitati (6.500 euro in tutto), assicurazione mostra, trasporti e prestiti opere, materiali filmici e audiovisivi (6150 euro), oltre alla consulenza di chi il convegno lo ha curato, e cioè il professor Barilli. “Nessun altro gettone agli ospiti” – assicura però Basile.

Programma convegno:
Venerdì 21 ottobre, ore 14,45
Saluti: Massimo Federici, Sindaco della Spezia
Lucilla Del Santo, Presidente Associazione “Lerici Pea”
Introduzione: Luca Basile, Assessore alla Cultura Comune della Spezia

Il Gruppo 63 alla Spezia e in Liguria
Contributi di:
Roberto Centi, storico della letteratura
Giuliano Galletta, giornalista e artista
Francesco Vaccarone, artista

La riunione del ‘66 nella testimonianza dei protagonisti
Nanni Balestrini, scrittore e artista
Renato Barilli, storico dell’arte e della letteratura
Fausto Curi, storico della letteratura
Angelo Guglielmi, critico letterario
Cesare Milanese, scrittore e critico letterario
Marina Mizzau, scrittrice
Lamberto Pignotti, artista

Ore 21,15 I protagonisti del ‘66 nei documenti audio-visivi
Antologia di brani a cura di Daniela Rossi, critica letteraria
Omaggio a Edoardo Sanguineti.

Sabato 22 ottobre, alle 9,45
Ancora sull’incontro del ‘66

Contributi di:
Niva Lorenzini, storica della letteratura
Francesco Muzzioli, storico della letteratura
Erminio Risso, storico della letteratura

Testimonianze e letture su:
Vincenzo Accame (a cura di Felice Accame)
Nanni Cagnone (a cura di Enrico Cerasi)
Alice Ceresa e Rossana Ombres (letture di Roberto Alinghieri)
Roberto Di Marco e Gaetano Testa ( a cura di Francesco Muzzioli)
Alfredo Giuliani (a cura di Nanni Balestrini)
Antonio Porta (a cura di Rosemary Liedl)
Luigi Tola (a cura di Andrea Bonomo)
Gian Pio Torricelli (a cura di Carlo Bonacini e Luigi Gozzi)

Ore 16
Tavola rotonda e dibattito
Le dinamiche del Gruppo 63 attraverso le varie riunioni

Partecipano Nanni Balestrini, Renato Barilli, Luca Basile, Fausto Curi, Angelo Guglielmi, Niva Lorenzini, Francesco Muzzioli. Coordina: Antonio Gnoli, giornalista

Ore 18
Inaugurazione mostra: Da un’avanguardia all’altra. Esperienze verbo-visive tra Gruppo 63 e Gruppo 70

Opere di Vincenzo Accame, Nanni Balestrini, Lucia Marcucci, Lamberto Pignotti, Antonio Porta, Luigi Tola.

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