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Cronaca

Il male viene dal web, venti denunce in dieci mesi tra estorsioni e cyberbullismo

In un'istantanea di CDS la situazione scattata assieme alla Polizia postale di Genova e la Spezia. Tra gli episodi più gravi uno di diffamazioni e pubblicazione di foto osè ai danni di un minore in provincia.

Internet

Abuso, adescamento, estorsione. E’ l’altra faccia di internet. Piaghe che mettono in pericolo le fasce deboli e gli adulti, molti dei quali non hanno ancora superato il gap generazionale rappresentato dall’avvento degli smartphone. Il panorama sterminato di internet è pieno di insidie e molta ingenuità da parte degli utenti e a volte basta davvero poco per finire in una spirale che porta ad esiti davvero tragici.
I casi di Tiziana Cantone e la giovanissima Carolina Picchio dovrebbero insegnare che con internet non si scherza, che siate da una parte o l’altra della barricata. Sull’uso e l’abuso della rete i numeri a livello provinciale dovrebbero far riflettere sulla potenza di questo strumento, che se utilizzato nel modo sbagliato non fa guardare in faccia a nessuno.
Dall’inizio del 2016 sono 20 le denunce raccolte dalla Polizia postale tra casi di cyberbullismo fra i giovanissimi ed estorsioni di natura sessuale dirette agli adulti. CDS, attraverso il Compartimento di Genova e della sezione Spezzina della Polizia postale coadiuvata dall’ispettore Rosario Izzo, ha scattato un’istantanea su questi fenomeni che appunto mettono in evidenza i rischi dovuti agli abusi nei quali si può incappare senza un utilizzo consapevole della rete.

I minori. Cyberbullismo dieci casi da gennaio ad oggi che sfociano in furti d’identità e nella peggiore delle ipotesi nell’adescamento. Cosa spinga un minore ad aggredirne può essere determinato da fattori ambientali, sociali. Internet e gli smartphone sono armi perfette per nascondersi e agire nel peggiore dei modi.
I dieci casi evidenziati dalla Postale mostrano la condizione del cyberbullismo alla Spezia. Sono almeno due i casi di furti di identità, nello specifico, i responsabili creavano profili fasulli con foto e informazioni di terze persone e facevano ciò che volevano. Altri tre episodi trattano di accessi abusivi sui social, cioè gli aguzzini entravano in possesso della password della propria vittima utilizzandone il profilo soprattutto per i giochi online. In altri due casi il cyberbullismo è sfociato in furti. Gli autori del gesto, illegale, hanno preso i cellulari di due minorenni e lo hanno utilizzato in maniera impropria.
Non mancano casi gravissimi. Uno è di diffamazione con molestia nel quale sono coinvolti dei minorenni con la pubblicazione anche di foto intime di un minore. Altrettanto gravi sono i due episodi di adescamento nei quali due minorenni spezzini sono stati adescati da adulti, casi sui quali la Postale sta ancora indagando.

Anche gli adulti possono diventare vittime della rete. Dieci casi di estorsione di natura sessuale tramite il web in dieci mesi. Ed è il sesso a mettere nei guai gli adulti nel web, anche alla Spezia. La minaccia arriva dal web attraverso le chat e i sistemi di messaggistica istantanea tutti sistemi che utilizzano una web cam. In provincia della Spezia si sono registrate dieci denunce di questo genere e tutto parte da un pensiero pruriginoso, intimo che mai pensereste possa essere diffuso con estrema rapidità. E’ quanto avviene nelle videochat erotiche con fini estorsivi. Su minaccia di diffusione dei video osè, dalla persona con la quale la vittima chatta, vengono richieste ingenti somme di denaro. In caso di mancato pagamento le immagini vengono diffuse negli istanti successivi.
La Postale può rintracciare il paese di provenienza, la maggior parte delle estorsioni provengono da persone che fanno tutto dall’estero. Recuperare il denaro è difficile se non impossibile.

L’appello. Internet può essere pericoloso se non viene utilizzato con un briciolo di buonsenso e la sua larghissima diffusione con l’avvento dei terminali portatili piccoli quanto potenti, gli smartphone, non rende facili le cose. Al di là del comune senso del rispetto dell’altro e delle inibizioni, che se non ci sono mai state internet le amplifica ancora di più, la Postale lancia un appello in particolare in difesa delle fasce deboli.
“I genitori – spiegano dal Comando di Genova della Polizia postale – devono essere i primi a dialogare con i propri figli e capire se c’è qualcosa che non va. Anche se alcuni ancora un atteggiamento di chiusura totale verso smartphone e affini devono creare questo contatto con i figli. Bisogna essere maggiormente consapevoli e denunciare. Questo appello va esteso anche alle scuole, perchè è l’ambiente dove i ragazzi passano la maggior parte del loro tempo. Ci vuole grande collaborazione”.
Nella lotta al cyberbullismo è disponibile anche il numero per denunciare episodi di bullismo di ogni genere è il 43002.

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