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Lo spezzino Purro e Gnecchi riportano i 3 punti alla Lavagnese

Vittoria di cuore per la squadra di Tabbiani contro un mai domo Stresa che non sfigura nonostante la deficitaria posizione in classifica

Nella foto di Andrea Lusso fasi di gioco tra Bra e Lavagnese.

Lavagna – Ci mette cuore e sofferenza la Lavagnese contro uno Stresa sceso al “Riboli” di Lavagna alla ricerca disperata di punti dopo il pareggio interno contro gli spezzini della Fezzanese.

Lavagnese che inizia con il piede giusto, uno-due bianconero e Oneto si trova di fronte al portiere ospite, missile del nove lavagnese e palo interno con palla che rientra a lato dell’area di rigore. Al 16′ ci pensa lo spezzino Purro, ex Primavera della Fiorentina, ad insaccare direttamente su calcio di punizione dalla destra, con la sfera che va ad infilarsi nell’angolino basso alla destra di Bertoglio. Nonostante lo svantaggio, lo Stresa c’è e si mostra offensivamente sempre e solo con Armato. Al 28′ Basso si libera al limite e calcia la sfera che viene però deviata in corner da un difensore ospite. Al 31° Stresa vicinissimo al pareggio: Scienza si libera e scaglia una sassata che colpisce in pieno la traversa. Al 34′ azione convulsa in area ospite con El Khayari che calcia a rete, ma sulla conclusione rinviene ancora un difensore piemontese che salva i “blues” dalla seconda capitolazione. Al 37′ ancora Purro su punizione colpisce il palo pieno e allo scadere c’é ancora il tempo per una conclusione di Oneto parata a terra da Bertoglio.

La seconda frazione si apre subito con la sostituzione di Gitteh ad opera di Feccia, ma è sempre Oneto a tentare la conclusione non centrando però la porta. Al 57′ Frascoia va a rilevare Battistello ma senza cambiare gli equilibri. Il primo cambio bianconero arriva al 68′ con Alluci che lascia il posto a Bacigalupo, poi qualche azione nella zona centrale del campo senza impensierire i rispettivi numeri uno. Al 71′ il nazionale Diaw rileva Vanzan, mentre nella Lavagnese Romanengo e Ranieri sostituiscono rispettivamente El Khayari e Basso, nel mezzo una bella conclusione di Casagrande che liberatosi al limite calcia di potenza tra le braccia del portiere. Al 79′ Hado rileva Gilio e dopo qualche minuto ancora Scienza calcia di forza da buona posizione di poco sopra l’incrocio dei pali. Un minuto più tardi splendida azione della Lavagnese che vede Romanengo protagonista, il 17 bianconero recupera palla e al limite dell’area anzichè calciare serve Oneto che realizza facilmente ma in fuorigioco, quindi rete annullata e niente di fatto. All’87’ l’ultimo cambio della gara con Telesca che rileva Papini. Al 91° lo Stresa va vicinissimo al pareggio e ci vuole tutta la bravura del giovane portiere Caruso protagonista con un prodigioso colpo di reni ad evitare il pareggio di Armato su conclusione ravvicinata. La dura legge del gol punisce così ancora, gol sbagliato gol subito e sugli sviluppi di una rimessa bianconera è ancora Romanengo al 92′ a servire sui piedi di Gnecchi la rete del definitivo e valido 2-0. Tre punti importantissimi per la Lavagnese che supera in un sol colpo sia Fezzanese che Sestri Levante, mentre lo Stresa scivola al penultimo posto della graduatoria agganciata dalla Pro Dronero che si dimostra in forma andando a prendersi un punto sul campo del Savona secondo della classe a pari merito con Casale e Sanremese.

Tabellino

Lavagnese – Stresa 2 – 0
Marcatori: 16′ Purro, 91′ Gnecchi

Note: ammoniti Queirolo, Bonaventura (L) – Feccia, Hado (S), possesso palla 48-52% %, tiri (in porta) Lavagnese 13(9) – Stresa 10(5), calci d’angolo 2-5, falli commessi 21-18.

Lavagnese: Caruso, Casagrande, Purro, Avellino, Alluci (67′ Bacigalupo), Queirolo, S. Basso (77′ Ranieri), Gnecchi, Oneto, Bonaventura, El Khayari (74′ Romanengo). All. Tabbiani
A disp.: Nassano, Picasso, Ferrante, Vinasi, Botteghin, G. Basso.

Stresa: Bertoglio, Tuveri, Gilio, Vanzan, Bratto, Agnesina, Gitteh, Battistello, Armato, Scienza, Papini. All. Colombo
A disp.: Barantani, Martino, Rampi, Scibetta.

Arbitro: Signor Niccolò Turrini di Firenze.
Assistenti: Signori Simone Asciamprener Rainieri e Riccardo Marra di Milano.

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