E' tornato a parlare il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia intervenuto a "Sport in Oro" toccando la scottante tematica delle criticità di una stagione chiusa in maniera anticipata a causa della pandemia da Covid-19 e, soprattutto, affrontando l'argomento delle 31 società di Serie D che, retrocesse a tavolino, si sono unite in una "class action" contro tale decisione e contro la Lnd. Decisioni che dovrebbe essere confermate al prossimo Consiglio Federale della F.I.G.C. in data 4 giugno.
“C’è il ricorso possibile al Collegio di Garanzia e poi ci sono Tar e Consiglio di Stato, il tutto si deve chiudere in 45 giorni. Noi abbiamo fatto delle scelte: se qualche presidente le dovesse ritenere sbagliate allora ricorrerà al Coni e alle autorità giudiziarie amministrative”.
Sibilia è consapevole che la Lega potrebbe essere costretta a compiere un passo indietro per via delle decisioni di questi organi: “Di certo non ci offendiamo se qualcuno vuole fare ricorso, ci mancherebbe altro. Pensiamo d’aver fatto la scelta migliore, poi se c’è un’autorità superiore che ci dice che dobbiamo fare altro, siamo pronti a fare non uno ma dieci passi indietro, partendo dal fatto che la nostra è una proposta, che diventerà esecutiva soltanto con il voto del Consiglio Federale”.
“Siamo tornati al comunicato ufficiale n. 1 che prevede una promozione e quattro retrocessioni. Si poteva anche pensare, e c’è stata qualche proposta, che venissero retrocesse soltanto le società che erano direttamente interessate, quindi le ultime due. Il problema è che noi dovevamo avere 36 retrocessioni. Facendo i conteggi poi dovevamo considerare chi viene dall’Eccellenza, chi ha vinto il campionato, le seconde a pari merito, avevamo degli spazi che dovevamo per forza liberare, questo è stato il motivo per cui il Dipartimento Interregionale ha fatto questa proposta. La rabbia del momento l'accetto, ma non alle offese.”