La dura Legge del Goal
La Procura Generale dello Sport
Proseguiamo con l’appuntamento odierno a scoprire le riforme introdotte dal nuovo codice di giustizia sportiva entrato in vigore il primo luglio scorso, analizzando la novità assoluta per il nostro sistema di giustizia sportiva ovvero la Procura generale dello Sport.
Quest’ultima ha competenze analoghe a quelle del Procuratore Nazionale della Direzione Nazionale Antimafia, ed è disciplinata dal titolo V del Codice, art. 51 e seguenti, con il compito di coordinare e sorvegliare le attività inquirenti e requirenti svolte dalle procure federali dal Procuratore generale in carica, attualmente affidata a Enrico Cataldi, già a capo del Racis dei Carabinieri, su nomina del Consiglio Nazionale del C.O.N.I. su proposta della Giunta.
La Procura Generale, in spirito di leale collaborazione, coopera con ciascuno dei procuratori federali al fine di assicurare la completezza e tempestività delle rispettive indagini, e anche su indicazione dei singoli tesserati e/o affiliati, può invitare il capo della procura federale ad aprire un fascicolo di indagine su uno o più episodi particolari.
Altra novità importante introdotta dal Codice è il procedimento dell’avocazione prevista dall’art. 51, comma 7, in due casi, ovvero nel caso di superamento dei termini per la conclusione delle indagini, o in caso di proroga, oppure nel caso in cui emerga un’omissione di attività di indagine tale da pregiudicare l’azione disciplinare e nei casi in cui l’archiviazione sia ritenuta irragionevole.
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Mercoledì 13 agosto 2014 alle 19:00:00
Francesco Rondini
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