Zona Franca
Lettera aperta alla Sfiga:
Signora Sfiga, buon giorno. Immagino non mi occorrano presentazioni vista ormai la nostra approfondita conoscenza. Mi azzarderei anche a darLe del tu, ma senza prima un Suo consenso non oserei compiere passo si ardito, tale il mio rispetto nei Suoi confronti.
Continuerò però a pensarLa come amica e, nonostante i chiari suoi segnali d'ostilità nei miei confronti, Le rivolgo questa lettera per chiederLe (e chiedermi) quale atto mai possa avere compiuto da urtare a questo modo la sua sensibilità. Mi interrogo da giorni su quando e come possa averLe mancato di rispetto in un modo così brutale e profondo poi, per aver scatenato una reazione tanto decisa e minuziosa nei miei confronti.
Se non mi conoscesse, taluno potrebbe pensare ad una immaginaria sindrome persecutoria sulla mia stessa persona, ma io e Lei (per quanto da parte Sua questo legame possa essere rinnegato ed ostracizzato) sappiamo bene di che pasta siano fatti i miei ragionamenti e sentimenti, e sappiamo che mi sia decisa a scriverLe solo dopo aver raccolto prove con evidenza scientifica.
Io Le sono sempre stata amica, ho sempre cercato -se non ricordo male dall'età di sei anni, quando per evitare una sciatrice inesperta di mezz'età fui costretta a virare in un fuori pista di neve molla e non staccandomisi un attacco degli scarponi compii una capriola a piede piantato a terra, che ebbe come risultato la frattura della mia tibia, ma forse da ben prima ancora, quando io e la mia amichetta Beatrice non sentimmo il suono della fine ricreazione all'asilo e continuammo imperterrite al gioco del "mettiti-dentro-la-botte-che-ti-spigo-giù-dalla-discesa" venendo esposte alla pubblica gogna dalle maestre e prendendoci una lunghissima punizione- ho sempre cercato dicevo, di esserLe vicina e farLa partecipe di molti avvenimenti nella mia vita, e Lei mi ha vista crescere a volte osservandomi da lontano, a volte da vicino.
Nonostante l'affetto decennale che ci lega, con questa mia mi vedo costretta a denunziare un comportamento ingiusto nei miei confronti ed un rancore inspiegato. Desidero però tenderLe una mano un' ultima volta sperando che questo mio appello possa essere raccolto, altrimenti mi vedrò costretta a farle avere notizie dai miei legali.
In fede,
Francesca Benelli.
Giovedì 16 gennaio 2014 alle 14:15:08
Francesca Benelli
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