Las Pezia Calling
Chiamata 4 - Matteo Fiorino
“Ma il marzo di quest’anno ricorda già l’autunno”
Matteo Fiorino, San Giuseppe in Fosforo, Phonarchia Dischi, 2018
L’appuntamento annuale con la Fiera di San Giuseppe segna, per estimatori e non, il passare degli anni nella nostra ridente città di mare. Espressione, forse, di una provincialità da cui non ci vogliamo staccare, colpa di quel “vento vellutato poco adatto per salpare, tanto meno per volare”, ma che avvolge tutti noi e ci consola di non frequentare più prestigiosi lidi.
Per Matteo Fiorino, cantautore spezzino, la fiera diventa un momento di epifania sul passaggio che ognuno vive tra giovinezza e vita adulta. “Il piano B” può essere per molti l’unica soluzione possibile e il perdersi di vista tra amici un doloroso evento da esorcizzare. San Giuseppe è il titolo della canzone citata qui sopra e contenuta nel suo nuovo secondo album, ed è un ironico, quanto struggente, omaggio alla nostra città e al legame che ci tiene legati a lei, ovunque la vita ci porti.
Nove sono le tracce che si susseguono in Fosforo, trasportandoci in atmosfere sospese tra terra e mare. L’attenzione particolare ai testi arricchisce la composizione musicale, contribuendo a formare un ottimo prodotto. La musica, a tratti gioiosamente ballabile, stempera il tono riflessivo delle parole, che la voce trascinante e calda del giovane cantautore rende commoventi e appassionate.
Mi avventuro da qualche anno nella scena musicale italiana contemporanea e il disco (sembra si continui a chiamarli così) di Fiorino mi sembra una delle migliori espressioni della produzione attuale da Giorgio Poi, Andrea Poggio a Iosonouncane (con cui ha collaborato), oltre a tanti altri talentuosi musicisti che, nonostante non raggiungano le classifiche e i programmi televisivi, danno lustro e impulso al cantautorato italiano dei primi due decenni del XXI secolo.
Ma non solo, e qui mi spingo in un territorio che davvero non conosco, l’ultima traccia, solo
strumentale, mi ha ricordato le sonorità gitane e da banda di strada di Beirut, gruppo di origine
statunitense capitanato da Zac Condon e attivo da almeno un decennio.
Si dice che Matteo, prenda il largo ogni estate, che si imbarchi su yacht a motore come marinaio cuoco. Se ne sta lontano dalla “ridente”, proprio nella stagione che ci regala il meglio di sé, ma anche tutti quei turisti, che ce la rendono, talvolta, estranea e faticosa.
Ma sì, il mare è il nostro orizzonte, c’è poco da fare. Come diceva Enzo Ungari, gli spezzini hanno “radici liquide”. Come dice Matteo Fiorino, “galleggia anche la terra a camminare in mare”.
P.S.
Un consiglio: ascoltate, comprate, cantate, leggete Fosforo!
iTunes ⚡ https://apple.co/2CRTqIb
Spotify ⚡ http://spoti.fi/2EclK4f
Deezer ⚡ http://bit.ly/2COZgdg
Bandcamp ⚡ http://bit.ly/2EiUql2
Venerdì 19 gennaio 2018 alle 12:36:43
Francesca Cattoi
© RIPRODUZIONE RISERVATA