L'ultimo dribbling
Il Diavolo e Savonarola
Una storia pungente piena di spigoli. Storie di sport che stanno rimanendo un po’ nell’ombra ma che, come i saggi a scuola, andrebbero riproposte a futura memoria. Il diavolo ha un nome complesso Alex; Savonarola uno più profetico, Sandro. Nel mezzo il doping e la redenzione. Poi il perdono; solo chi è umile è vicino al regno di Dio, si diceva. Ma forse, e qui siamo più precisi, Dio è in ciascuno di noi. Che proviamo a non uscire mai fuori di noi stessi, perché la verità è dentro di noi. Alex in questi giorni ha fatto quello che nessuno sportivo ha mai fatto. Sbagliato, pagato, e chiesto scusa, rinato perfino, in un ambiente come quello dello sport di falsi fratelli, e per perdonare meglio estranei che fratelli. Dalla vergogna del doping alla rinascita, dalla voglia di dire addio al nuovo sogno olimpico, si scrive così. Alex Schwazer si è confessato in esclusiva a Raisport in una lunga intervista inserita all'interno dello speciale dedicato all'atleta altoatesino andato in onda mercoledi' 3 febbraio alle 23. "E' stato determinante l'incontro col professor Sandro Donati –ha raccontato- Con lui ho riscoperto il piacere di allenarmi, prima lo consideravo un peso. Ho scoperto di andare piu' forte adesso rispetto a quando mi aiutavo con sostanze proibite", ha detto Schwazer, che dopo aver sconfitto i fantasmi del passato deve affrontare oggi un nemico insidioso: la diffidenza o addirittura l'ostilita' del suo ambiente e di molti compagni della nazionale di atletica, in vista del suo ritorno alle gare e dell'obiettivo dei giochi di rio. "Ma sono convinto che la mia dedizione e il lavoro contribuiranno a convincere anche i piu' diffidenti". Quanto al futuro, il desiderio e' quello di avere una famiglia e dei figli. "a loro raccontero' tutto di me, se me lo chiederanno: nel bene e nel male".
Lunedì 8 febbraio 2016 alle 14:11:50
Armando Napoletano
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