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La recensione: "Momo" di Michael Ende

Momo di Michael Ende

Una fiaba non per forza deve essere adatta solo ai bambini. Letto ad un livello superiore di coscienza questo romanzo rimane una delle analisi più accurate del mondo, di come l’umanità si stia trasformando, abbandonando ciò che c’è di più puro per seguire la frenesia della società moderna.
Con semplicità e profondità, Michael Ende, autore anche del romanzo da cui è stato tratto l’omonimo e famoso film “La storia infinita”, ci racconta una storia bellissima: la storia di una bambina di nome Momo che deve salvare il mondo dai signori grigi che sottraggono il tempo agli uomini.

Una società di ‘signori grigi’, che si dicono agenti della ‘cassa di risparmio del tempo’ opera per convincere un sempre maggiore numero di persone sull’utilità di risparmiare tempo. Esso verrebbe restituito con gli interessi dopo il sessantaduesimo anno. Ma è una menzogna! Il tempo risparmiato fornisce ai ‘signori grigi’ la materia vitale: essi possono condurre una esistenza parassitaria alle spalle degli altri uomini. Solo un gruppo di uomini riuniti intorno alla piccola Momo, bambina senza genitori, scappata dall’orfanotrofio, resiste all’offensiva della società segreta. Momo riesce a strappare a uno degli agenti il segreto della colossale truffa…

Questo libro è qualcosa di più di una semplice fiaba, è un libro sul valore del tempo, il tempo da dedicare agli altri, a noi stessi, alle cose che ci fanno star bene, ai nostri pensieri e questo tempo, ci mostra Ende, viene sottratto dal ritmo lavorativo della società moderna che diventa sempre più frenetico. Vivere consuma il tempo ma ne conserva la qualità vitale, risparmiare il tempo spegne la vita e distrugge così il tempo. La fiaba di Ende racconta l’antico conflitto tra la vita e la morte in termini più sottili e moderni: a Momo, la bambina capace di ascoltare tanto da udire e fare udire le musiche, i silenzi e le avventure della vita interiore, si oppongono i Signori Grigi, nebbiosi, freddi e insinuanti che possono trasformare la vita in un vuoto insensato e ripetitivo e il cuore umano in un luogo sterile e chiassoso. La lotta di Momo contro i Signori Grigi si anima di continue invenzioni: il vortice vagante che crea le tempeste, la tartaruga Cassiopea che prevede il futuro, ma solo per la prossima mezz’ora, la stanza degli orologi di Maltro Hora, il custode del Tempo, e il luogo onirico da dove sgorgano e nascono le ore. La ricchezza delle immagini compensa i momenti più rari, in cui il conflitto non riesce ad attingere alla dimensione fiabesca.
Un fantasy che si riscopre romanzo d’impatto sociologico, Ende scrive per bambini ma colpisce soprattutto i grandi. Lo stile è semplice, “da fiaba”, ma carico di quel significato intrinseco che solo gli adulti possono carpire.

L’AUTORE:

Michael Andreas Helmuth Ende è stato uno scrittore tedesco. Nato a Garmisch-Partenkirchen, 12 novembre 1929, è morto a Stoccarda il 29 agosto 1995. Gli anni precedenti la guerra, per Michael, furono anni di crescita e studio, funestati, nel 1937, dalla morte di un suo intimo amico, Willie: sulla sua immagine lo scrittore modellò, in seguito, l’aspetto di Bastiano, il protagonista de La storia infinita. L’anno successivo Michael evitò fortunosamente l’ingresso nella Hitler Jugend. Nel 1945 venne forzatamente arruolato per l’estrema difesa della Germania nazista, ormai prossima alla disfatta totale. Dopo un addestramento di un sol giorno, fu mandato al fronte, dove vide morire tre suoi compagni nei primissimi combattimenti. Michael gettò a terra il fucile e scappò, percorrendo a piedi, lungo tutta la notte, ottanta chilometri, nel tentativo di raggiungere Burach, dove viveva sua madre. Entrò quindi in un’organizzazione antinazista (Fronte per la Baviera Libera) sino al termine della guerra. Gli anni seguenti la guerra furono segnati, per Michael, ormai quasi maggiorenne, dall’incontro con l’Antroposofia di Rudolf Steiner e quindi con il teatro. La sua ambizione divenne quella di poter essere attore. Scrisse opere teatrali e recitò in ruoli secondari, senza tuttavia ottenere grande riscontro. In questi anni Michael ottenne un lavoro presso una compagnia radiofonica e nel frattempo, consigliato da un amico, scrisse, nel 1958 il suo primo libro, Le avventure di Jim Bottone, che venne tuttavia rifiutato dall’editore cui lo spedì. Due anni dopo, nel 1960, riuscì a ottenere la pubblicazione dall’editore Tienemanns. Il successo del libro, primo premio nel 1961 per la letteratura per l’infanzia, permise a Michael di ottenere la stabilità economica. Continuò a lavorare per il teatro, sinché, nel 1971, si spostò a Genzano di Roma. Erano questi gli anni in cui lavorava a Momo, che completò nel 1972. Tienemanns accettò di pubblicarlo dopo alcune esitazioni. L’edizione del libro era accompagnata da illustrazioni dello stesso autore. Nel 1974 il libro ricevette un premio tra la letteratura per adolescenti. Nel 1979 completò e pubblicò La storia infinita. L’enorme successo del libro e la gran quantità di premi ricevuti, con una conseguente riscoperta di Momo da parte di pubblico e critica, portarono a Michael grande notorietà, la quale, tuttavia, risultò troppo pesante per l’autore, che ne risentì fisicamente e mentalmente. Nel 1982 firmò il contratto per la versione cinematografica de La storia infinita. Apprese però solo in seguito delle enormi modifiche che produzione e regista volevano apportare alla storia, quando ormai era troppo tardi per opporsi. «Auguro la peste ai produttori. Mi hanno ingannato: quello che mi hanno fatto è una sozzura a livello umano, un tradimento a quello artistico» commentò dopo la prima. Il film venne proiettato nei cinema nel 1984, nonostante i tentativi dello scrittore per bloccarlo. Intentò una causa alla produzione perché fosse eliminato il suo nome dai titoli di testa, causa che, nel 1985, perse.

TITOLO: “MOMO”
AUTORE: MICHAEL ENDE
EDITORE: SEI
PAGINE: 256
PREZZO: 9.80 €