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Tedeschi da Mai per il Parco, Pucciarelli: "Non voterò abolizione"

Il presidente parla di "riunione interlocutoria", la consigliera: "Ente da riformare, non da sopprimere".

L'incontro fra l'assessore Mai ed i parchi liguri

“Nel corso della riunione – si legge nel documento – del Coordinamento Federparchi Liguria tenutasi a Genova il 27 Giugno 2017 l’Ente Parco Montemarcello-Magra-Vara ha comunicato la sua netta contrarietà alla proposta di legge di soppressione dell’ente presentata in consiglio regionale in data 20 Aprile 2017. Il Coordinamento ha approfondito l’argomento e si è espresso unanimemente a favore di un mantenimento in attività del Parco stesso, e contro ogni ipotesi di soppressione dell’Ente di gestione. Guardando a quanto è accaduto negli ultimi 30 anni bisogna affermare che il parco di Montemarcello – Magra-Vara è stato fondamentale per salvaguardare quello straordinario frammento di territorio che è il “Caprione” ultimo lembo di Liguria che guarda la Toscana, con la sua vegetazione, i suoi sentieri, i suoi fabbricati testimoniali. Oltre che la tutela di risorse vitali “scarse” quali suolo, acque, aria e biodiversità, risorse che non sono negoziabili. Assodato che gli enti Parco sono gli unici soggetti pubblici che possono occuparsi di risorse vitali con qualche probabilità di successo, non perché funzionino meglio dei comuni, ma perché la loro priorità è l’ ambiente e perché possono operare ad una scala territoriale adeguata, non vi è dubbio che il contrasto tra compiti che debbono svolgere e risorse di cui dispongono sia eclatante .
Non stiamo parlando di attrarre qualche turista in più, ma,nel caso del parco Montemarcello- Magra- Vara, di conservare negli anni a venire la qualità delle risorse idropotabili, di porre rimedio a decenni di comportamenti irresponsabili d’industrie pubbliche e private che hanno utilizzato l’alveo fluviale come discarica, di conservare gli habitat e la biodiversità e di contrastare i gas serra piantando alberi.
Per fare questo bisogna dare forza alle proposte di riforma della legge regionale presentate da Federparchi che sintetizzo in tre punti: il ruolo dei parchi nella proprietà di tutte le aree demaniali correlate all ‘ ecosistema (sponde fluviali e lacustri, risorse forestali, spiagge focive), con la possibilità di regolarne l ‘uso produttivo e di riscuotere i canoni; la competenza esclusiva sulle risorse idriche e sugli affluenti che finiscono in acque protette; la competenza esclusiva sulle bonifiche all ‘ interno del parco.
Competenze alle quali debbono corrispondere un trasferimento di risorse regionali e statali commisurate ai compiti , a prescindere che un Parco sia regionale o nazionale. Altro punto non rinviabile e’ la semplificazione amministrativa ; alla radice del rigetto di alcuni esponenti politici e di non pochi cittadini c’è quel bizantino insieme di regole per cui un ‘ autorizzazione ambientale è sottoposta al giudizio di almeno tre differenti Enti, tra cui i parchi. Su questo punto dobbiamo richiedere modifiche burocratiche e amministrative che facilitino , sempre nella salvaguardia del territorio, l’operato di cittadini ed imprese non in contrasto con le norme di salvaguardia. In ultimo dobbiamo rafforzare , come sostenuto nel documento dei 10 punti della Federparchi, la necessità di una programmazione pluriennale dei Parchi, che deve essere opportunamente regolata e deve costituire fondamento della programmazione regionale che riguarda le risorse vitali che abbiamo definito non negoziabili”.

Sempre nella giornata odierna si è inoltre registrato l’intervento della consigliera regionale della Lega Nord Stefania Pucciarelli: “Così com’è stata sottoposta all’Assemblea Legislativa non avrà il mio voto. Il Parco ha bisogno di una riforma radicale, ma non deve essere abolito tout court. Le opposizioni che fanno le barricate difendono solamente lo status quo”. La Presidente della III Commissione Attività produttive in merito alla proposta del collega di maggioranza Andrea Costa (Area Popolare), che in questi giorni ha suscitato una levata di scudi sul territorio, ha aggiunto: “La proposta di abolizione del Parco di Montemarcello Magra non avrà il mio voto perché la versione del provvedimento sottoposta all’Assemblea Legislativa della Liguria, se approvata così com’è, creerebbe un problema maggiore di quello che intende risolvere. L’Ente Parco non funziona, è vero. E per anni è stato usato dai partiti di sinistra come poltronificio, ma l’istanza di fondo che ha portato alla sua istituzione rimane corretta. C’è un territorio omogeneo, ricco di storia, cultura e biodiversità che deve essere preservato e valorizzato attraverso una strategia comune che non lasci indietro nessuna delle sue parti. Se fino ad oggi ciò non è stato possibile, la causa va ricercata nella struttura stessa dell’Ente e nelle sue prerogative, che dobbiamo completamente riformare, ma non sopprimere. In caso di abolizione del Parco, infatti, i Sindaci dei Comuni interessati rimarrebbero soli ad affrontare le criticità di un territorio estremamente complesso, dove insieme all’instabilità idrogeologica ed all’abbandono del sottobosco si accompagna la trascuratezza nella quale sono precipitate le testimonianze naturali di millenni di Storia. Il tutto con poche risorse a bilancio e una serie infinita di responsabilità in più. Sburocratizzare, semplificare e rendere efficiente l’intero apparato amministrativo del Parco di Montemarcello Magra devono essere gli obiettivi della maggioranza di centrodestra in Consiglio Regionale. E’ proprio in questo che dobbiamo differenziarci dai partiti di opposizione, in particolare il Pd, i quali da settimane stanno portando avanti una battaglia di retroguardia per la conservazione dello status quo”.