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Cronaca

Comitato "Sarzana che botta!": "Dov’è l’interesse pubblico nel Progetto Marinella?"

Progetto marinella

All’indomani dell’intervento del professor Settis al Festival della mente, il comitato “Sarzana che botta!” propone una ulteriore riflessione sul Progetto Marinella, per bocca del presidente Carlo Ruocco.
“Ci sono due concetti su cui il professor Settis si è soffermato al Festival della Mente: il richiamo alla cultura dell’assoluto prevalere dell’interesse pubblico nel governo del territorio e l’appello ai cittadini affinché si associno per fare scudo contro un saccheggio che vede la Liguria al primo posto nel dilagare del cemento e dei porticcioli turistici”.
“Sono due elementi – afferma Ruocco – a nostro avviso assolutamente assenti nella replica dell’amministratore delegato di Marinella spa Giuseppe Reverberi al soprintendente Piero Donati. Dal suo punto di vista è coerente. Lui deve fare l’interesse (economico) della sua azienda e della banca che la controlla. Stupiscono alcune sue affermazioni. La prima: Reverberi chiede a Settis di documentarsi sul Progetto Marinella. Il direttore della Normale di Pisa ha già visto i dati del Progetto pubblicati sul sito www.sarzanachebotta.it. Tra questi spiccano i cinquantaquattromila metri quadrati di superficie utile per nuove residenze. Ventiduemila a Marinella, trentaduemila ad Ameglia”.
“Per Ameglia – prosegue Ruocco – significa una previsione d’incremento demografico prossima al 28 per cento. Per Marinella forse il raddoppio. I giovani amegliesi hanno intenzione di proliferare come coniglietti e i ragazzi di Marinella di moltiplicarsi come cavallette? Oppure stiamo parlando di seconde case? Dov’è l’interesse pubblico nel sacrificare territorio per chi verrà al mare alcuni week end l’anno? Come si vede non discuto i quarantaduemila mq di alberghi e agriturismi, anche se alcune megastrutture andrebbero valutate nel loro impatto ambientale”.
“Reverberi – sositene Ruocco – dice anche che “dal 1999 è stato attivato un percorso di concertazione con tutti i soggetti pubblici e privati interessati”. Chi ha selezionato i “soggetti privati” e secondo quale criterio? I cittadini della Val di Magra e della Lunigiana, che fruiscono del bene comune chiamato litorale sanno dei 7.200 metri quadrati di nuovi stabilimenti, che privatizzeranno le spiagge? Un capitolo a parte meriterebbe l’uso disinvolto di suggestioni ecologiste. Una del Reverberi ci ha fatto trasalire: per migliorare l’ambiente della piana di Luni prevedono un nuovo “sistema infrastrutturale (nuove stradae, asfalto, bitume) …. che, con schermature vegetazionali, ridurrà le emissioni di gas”. Lo dica a Marchionne di non investire in auto elettriche: impieghi gli operai Fiat in esubero a piantare alberi lungo le strade!”