LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto

Una storia spezzina

Una nuova stazione per la città che cresce

di Alberto Scaramuccia

Stazione della Spezia Centrale

La stazione ferroviaria di via Paleocapa fu inaugurata domenica 1 giugno 1885. Prima di allora lo scalo della Spezia stava a Valdellora. Là scese Garibaldi la notte del 4 novembre 1867 quando una folla osannante lo scortò, sottraendolo ad una compagnia di marinai pronta a prenderlo nelle loro braccia, fino all’albergo della Croce di Malta (oggi la Fondazione) che aveva allora l’ingresso in via Minzoni. La strada allora si chiamava Principe Amedeo e via Chiodo non c’era. La massa impose che lì il Generale passasse la notte, le lancette avendo già oltrepassato da un po’ le 24. Il Sottoprefetto per evitare il peggio acconsentì e ciò gli costò il posto e probabilmente la carriera. Del vecchio scalo quello fu l’episodio maggiormente significativo, ma il mondo che si evolveva in fretta aveva bisogno per una città in netta espansione di una stazione di ben altre dimensioni e principalmente di altra posizione. Valdellora era troppo decentrata e, soprattutto, c’era lo sperone del colle dei Cappuccini che al tempo scendeva fino al mare imponendo giri tortuosi.
Eppure, il treno era ben frequentato anche perché rappresentava mezzo di trasporto non da poco. La linea con Firenze (allora Capitale) era già attiva negli anni Sessanta dell’Ottocento. Per simpatica coincidenza, il primo giornale spezzino uscito riporta che “un giovane Ganimede” ci prova in treno con una signorina che viaggia da sola, la discesa a Sarzana preservando la di lei virtù dalle mire audaci da chi voleva a tale fiore attentare.
Ma fu subito chiaro che serviva un altro scalo di ben diversa forma e quando lo si fece in via Paleocapa, l’architetto Erminio Pontremoli (sarà Sindaco nel 1890) subito propose la costruzione di una stazione a Migliarina. Posata nel lontano 1890 la prima pietra del porto, serviva una stazione apposita per i collegamenti ferroviari, essenziali per lo sviluppo dei traffici mercantili.
Quella di via Paleocapa divenne all’istante la stazione principe. Era provvista, fra l’altro, di un buffet ben funzionante che serviva in maniera ottimale i passeggeri in transito dalla Spezia, ma anche i cittadini che avevano voglia di consumare un buon pranzetto dato che il ristorante della stazione con i manicaretti che allestiva sapeva accontentare anche le gole più esigenti. Ci tramandano le cronache che uscivano tutti soddisfatti dal locale, talmente appagati nelle loro voglie culinarie da non sentire un solo sbuffo delle vaporiere che incessanti non avevano smesso un attimo di arrivare e partire dalla stazione della città che anche per effetto di quel movimento diventava grande.