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Una storia spezzina

Un secolo fa, la "Casa del soldato"

di Alberto Scaramuccia

Prima Guerra Mondiale

Ho già detto altre volte che alla Spezia, al di là di quello che si poteva pensare in merito alla partecipazione alla guerra, si manifesta una grande solidarietà nei confronti dei soldati che stanno al fronte e delle loro famiglie. Si poteva essere interventisti o neutralisti, ma di fronte al fante in trincea e ai suoi cari che magari sono rimasti senza sostentamento, nessuno si tira indietro e soprattutto tutti aprono il borsellino. Solo così, infatti, si spiega l’enorme somma che attraverso offerte, fiere di beneficenza, riunioni apposite e cose del genere, viene raccolta e che si usa per tutte le esigenze: pacchi dono, aiuti alle famiglie, assistenza ai soldati che transitano alla stazione dove funziona un posto di ristoro, sostegno ai feriti che affollano gli ospedali militari che si sono prontamente approntati, magari utilizzando le aule scolastiche. È una gara, insomma, in cui nessuno si tira indietro in cui più che la solidarietà prevale la fratellanza.

Fra le tante iniziative che vengono approntate, c’è la fondazione di una “Casa del soldato”, un luogo dove i militari possano trovare un loro spazio comune dove trascorrere i momenti liberi dimenticando per un attimo almeno quale realtà li attende una volta fatto ritorno alla trincea.
Per raccogliere fondi, domenica 11 giugno la Federazione femminile organizza nei pressi del Palco della Musica una fiera i cui primi premi sono particolarmente allettanti: un vitellino, una pecora, dei conigli, una chioccia con tanti pulcini. Sono tutte vincite molto appetite (mai parola fu più giusta) in un momento in cui la carne sulla tavola è per i più solo un bel miraggio. A attirare il pubblico c’è anche la “brava banda di Marina” che suona ininterrottamente da mattina a sera.
Così, la domenica successiva si può inaugurare la Casa del Soldato “al pianterreno del vecchio ospedale”, cioè l’odierno Museo Lia. Il Comandante del Dipartimento Ammiraglio Viale ringrazia chi s’è attivato per la migliore riuscita dell’iniziativa e il Comune che senza esitazione ha concesso i locali; l’Avvocato Giobatta Borachia che assume la presidenza dell’istituzione, elogia i soldati che combattono per la Patria e che qui hanno un posto dove riposarsi; il Sindaco Piola pronunzia un discorso elevato ed altamente patriottico al termine del quale si servono i rinfreschi a tutti i presenti. Così finisce la cerimonia e, mentre gli intervenuti se ne tornano a casa, nella neonata Casa del Soldato “rimasero numerosi militari intorno ai diversi tavoli a leggere, a scrivere, a giuocare: tutte le sere il ritrovo è frequentatissimo”.