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Una storia spezzina

Un palazzo da 86mila lire

di Alberto Scaramuccia - La biblioteca civica, 1

Lo scalone interno di Palazzo Crozza

Palazzo Crozza è il bell’edificio di Corso Cavour che ospita da oltre un secolo la Biblioteca Civica intitolata a Ubaldo Mazzini che fu il suo primo e prestigioso direttore per più lustri. Ignoriamo la data esatta in cui l’architetto Carlo Piaggio realizzò la casa patrizia, ma gli studiosi pensano che fu eretta negli anni Quaranta dell’Ottocento quando l’area non era ancora urbanizzata. Le carte postarsenalizie la mostrano infatti ancora isolata avendo alle spalle, quale unico edificio dei dintorni, la caserma di Marina.
Il Palazzo è un bell’esempio dell’ultimo neoclassicismo ligure: una facciata decorata con motivi che si ripetono a ritmo regolare, un ampio atrio che termina in una sontuosa scalinata marmorea che si divide in due rampe che portano al piano nobile. Qua si trova la sala di lettura (una volta salone da ballo) limitata all’esterno da un’elegante balconata in marmo.
Della famiglia il rappresentante più illustre fu “Crozza Nobile Paolo”. Eletto in Consiglio Comunale già nel 1868, all’inizio degli anni Ottanta esercitò funzioni di Sindaco. In quella veste, ad esempio, venerdì 1 ottobre 1880 alla stazione omaggia il Re di passaggio dalla Spezia. Della stirpe l’ultimo discendente è oggi il noto attore Maurizio, ma una figlia di Paolo sposò un Paganini (famiglia di proprietari terrieri: l’avvocato Filippo fu con lui in consiglio) i cui discendenti derivano anch’essi dal nobiluomo. Questi fu forse troppo disinvolto al tavolo verde, per cui il Palazzo passò alla Cassa di Risparmio di cui divenne sede. Quando poi la Banca si trasferì in Piazza Beverini, l’affittò per 4.650 lire al Comune che si riservò la possibilità di acquistarlo a 86mila saldando in dieci anni. C’era bisogno di spazio per sistemare sia la Biblioteca fondata nel 1842 dalla Società di Incoraggiamento Morale e Industriale, che i Musei, allora collocati alla meglio nelle sale lato monte del Civico e in aule delle scuole di Via Minzoni.
Il Consiglio Comunale decise la locazione il 26 novembre 1904 con voto pressoché unanime essendo contrario solo l’avvocato Cesare Federici che riteneva superflua la spesa. È vero che le finanze comunali erano dissestate, ma la pronta riapertura, pur parziale, della Biblioteca dimostra che il servizio era considerato già allora essenziale. Infatti, per soddisfare alle esigenze degli studiosi, si deliberò di aprire al pubblico pur “con orario limitato” per dar modo di riordinare e copiare il catalogo, come scrive il 10 marzo 1906 la Gazzetta della Spezia. La settimana seguente il suo direttore, Davide Tenerani, riferisce, soddisfatto, di avere visitato la Biblioteca. Lo invita il Sindaco Luigi De Nobili. L’assessore Falconi, unitamente al Direttore Mazzini e a Podenzana, lo accoglie con gli altri ospiti: il Sottoprefetto Castagnola, il Capitano dei Carabinieri, diversi Assessori e Consiglieri.
Per celebrarne l’apertura della Biblioteca, venne apposta una targa, tuttora visibile nell’ingresso, che ricorda l’inizio delle attività a tempo pieno.

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