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Una storia spezzina

La prima volta dell’ora legale

di Alberto Scaramuccia

Orologio

Questo articolo sarebbe dovuto uscire domenica scorsa, ma la concomitanza con la Pasqua, evento più importante, l’ha slittato ad oggi. Del resto, se l’argomento è d’attualità in questi giorni, quando si verificò per la prima volta, erano le ore ventiquattro di sabato 3 giugno 1916.
Che cosa successe di così rilevante in quella data? Semplice: si adottò in Italia l’ora legale, il sistema di calcolare il tempo che quest’anno è iniziato la settimana scorsa.
Nulla di strano per noi oggi da tanto che ci siamo abituati, ma 100 anni fa, che è ciò di cui dobbiamo dire, l’ora legale era novità assoluta. Per questo si prepara la popolazione al cambiamento avvertendola della possibilità tramite la stampa che era al tempo l’unico mezzo di comunicazione di massa.
Sui giornali spezzini della cosa si inizia a dire quasi alla fine di aprile avvisando che si potrebbe cominciare a fare come fanno in Inghilterra e in Germania dove mettono le lancette avanti di un’ora per risparmiare energia. È significativo che come esempi virtuosi si portino un Paese alleato assieme al quale si combatte, ed un altro contro cui non si nutre per nulla simpatia al punto che si stanno accuratamente affilando le armi in attesa della dichiarazione di guerra che sarebbe scattata quattro mesi dopo.
Tuttavia, un giornale spezzino dell’epoca chiosa che, al di là di quanto l’uomo abbia disposto, il tempo sembra proprio contrastare “questo provvedimento che obbligherà tutti ad abbandonare il letto un’ora prima”: ad aprile è freddo, piove fittamente e la neve ricopre i monti che circondano la Spezia, facendo immaginare che anche quando sarebbe scattata la disposizione, le condizioni ambientali potrebbero non favorire l’anticipo di un’ora di ogni qualsiasi normale attività quotidiana.
Quando però alla fine di giugno comincia il nuovo orario, non si segnala nessun particolare inconveniente e da quel che si capisce, gli Spezzini si adattano con facilità agli inconsueti ritmi che il provvedimento impone e che sarebbero durato per un centinaio di giorni fino a domenica 1 ottobre.
La cosa che suscita il sorriso è che la stampa impartisce puntuali suggerimenti su come comportarsi a cominciare dalle manovre da compiersi per spostare le lancette adattandole al nuovo orario.
Fa venire alla mente quando, fra il 21 ed il 22 maggio 1966 dopo un lungo periodo di assenza che datava al ‘48 fece ritorno l’ora legale, tutti ci chiedevamo perplessi come avremmo fatto con quell’ora di sonno in meno. Altri tempi, bei tempi. Allora andavo regolarmente a tagliarmi i capelli: ne avevo bisogno, al tempo. Quanta acqua è passata…