Fra non molto a Milano si terrà l’Expò, una colossale manifestazione che nasce per pubblicizzare i prodotti di più generi commerciali. È un grosso evento che alla città della Madonnina, come tanti, invidiamo anche noi che pure molti anni fa ne abbiamo avuto uno simile. Tenutosi alla fine dell’estate 1887, la dissero Esposizione Circondariale.
L’evento fu particolarmente significativo, e non solo perché il territorio esibì i frutti delle proprie attività nei vari settori produttivi (l’agricoltura, l’artigianato, i primi manufatti industriali), ma costituì anche il primo segno tangibile della rinascita dopo il terribile triennio precedente perché la Spezia, dopo essere stata funestata in altrettante tremende ondate successive dal flagello del colera, rialza la testa.
Promossa dalla Società d’Incoraggiamento, l’Expò fu ospitato dal 10 agosto al 15 settembre nei locali nelle Regie Scuole Tecniche di via Cernaia, dove oggi è il Professionale Chiodo. Un ingresso a grandi arcate immetteva in un complesso di oltre 40 sale, corridoi, cortili, tettoie. Non si espongono solo merci, ma si tengono anche eventi culturali come le conferenze agrarie, ed una serie di spettacoli che arricchisce l’esposizione con varie manifestazioni sportive. Né mancano il varo di una nave, le mostre di prodotti dei campi e le fiere di beneficenza. La sera si va tutti a ballare al Selene.
La manifestazione riscosse un ampio successo di pubblico che numeroso ed entusiasta venne in buona quantità dalle località vicine. È la festa degli abitanti del Circondario, Spezzini in testa che non disertano l’appello. Consci di avere superato un’emergenza quanto mai grave, sono ben orgogliosi per aver portato tutti, indigeni e nuovi arrivati, la città a prestigiosi livelli. Quegli Spezzini di 126 anni fa non mancano di partecipare a quella che è la loro festa. L’Esposizione fu l’occasione di un riscatto che all’indomani di un periodo buio, li proiettava verso il futuro. Per renderselo tale da appagare, almeno nel sogno, le aspirazioni e soddisfare le esigenze che avevano, stavano lavorando sodo: quel futuro se lo sarebbero meritati davvero.
La stampa riferisce dettagliatamente informando sulle mostre merceologiche e sulle manifestazioni parallele: artistiche sportive folkloristiche. In quegli articoli avverti l’orgoglio per la ripresa voluta con forza. Ma soprattutto si distingue bene la grande contentezza dei cittadini per il successo che avevano costruito.
C’era già stata un’Esposizione nel ’69, ma in quei diciotto anni quanti passi s’erano compiuti! Decine di case costruite per la popolazione tanto aumentata, le scuole triplicate, l’Arsenale ancora più espanso, ed è un progresso che coinvolge virtuosamente tutto il Circondario di cui la città è ormai riconosciuta leader..
Così, ad esempio, “Il Lavoro” rende il giusto onore agli abitanti della Spezia che “sì degnamente quest’oggi inaugura una festa dell’operosità, dell’attività che conscia di sua potenza spiega ampiamente le sue forze!”
Una storia spezzina
L’Expo che rispolverò l’orgoglio degli spezzini
di Alberto Scaramuccia