Il 18 giugno 1865 viene pubblicato “Il Corriere del Golfo – giornale ebdomadario politico amministrativo”. È il primo giornale spezzino e la strana parola del sottotitolo indica l’uscita settimanale. Al tempo da 3 anni si lavora per l’Arsenale che si inaugurerà 4 anni dopo: siamo dunque nel bel mezzo del grande lavoro. L’uscita della testata dice che il piccolo centro relegato in un angolo periferico del nuovo Stato, inizia a prendere coscienza del ruolo cui sta assurgendo in fretta. Per adempiere alla nuova funzione nel migliore dei modi, si dota anche di questo strumento: pure lui segna il passaggio da paesone anonimo a centro moderno che svetta sugli altri del Circondario. Avere un foglio di carta stampata che diffonde nel territorio le notizie che lo riguardano, è sottolineare, con i passi in avanti compiuti, la raggiunta supremazia. La città imprime il proprio logo all’area più ampia in cui la Spezia si colloca, grazie anche alla testata che concorre la sua parte a definire la preminenza conseguita.
Il Corriere del Golfo, dunque, è il primo. Anche se non arriverà a mangiare il panettone, apre una strada. Dalle sue ceneri nasce un altro periodico, e poi altri ancora, quasi sempre in aperta concorrenza fra di loro, pronti a disputarsi i lettori con le unghie e con i denti, senza praticare nessuno sconto: è una questione economica, ma c’entra anche l’ideologia perché i tanti settimanali che escono sulla piazza spezzina sono l’espressione delle parti politiche che si contendono la leadership cittadina. Però, questa diatriba che si agita sulla carta stampata, non di rado violenta, è anche il segno di una vivacità culturale che connota positivamente il territorio e che arriverà ad esprimere dei signori giornalisti: David Tenerani, Ubaldo Mazzini, Fritz Paganini, “Aroldo” Bottai, Formentini, Binazzi, i Poggiolini, per dire i primi che vengono alla mente.
La più parte dei fogli era di quattro pagine, con l’ultima che ben presto viene canonicamente riservata alla pubblicità, segno anche questo di tante cose: la stampa costa, servono risorse, ma il giornale tira perché l’inserzionista non investe in un prodotto che non rende.
Presto si tenta anche l’avventura del quotidiano. Esce nel dicembre 1887 “La Difesa”, testata che va avanti fino al seguente luglio. Con il giornale Prospero De Nobili vuole far carriera politica e diffondere le sue idee repubblicane e massoniche. Non si pensi, però, che quello fu il primo giornale del libero pensiero. In un’epoca il cui compasso e grembiulino andavano molto di moda, erano massoni un po’ tutti, a cominciare da “Il Muratore” del futuro sindaco Pontremoli, che lo fu fin dal titolo.
Invero, di quotidiano c’era già stato la “Gazzetta di Spezia”, ma se ne conserva un solo numero e nessuno ne dice, compreso il catalogo del Sistema Bibliotecario edito nel 1985. Però, nella sua Bibliografia dei giornali del 1908, l’Ubaldo dice che per un po’ uscì regolarmente: evidentemente, quelle copie sono andate perse.
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