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Una storia spezzina

Edward Clarke, missionario nel Golfo

di Alberto Scaramuccia

Edward Clarke

Il prossimo sabato alle 11 una strada dietro alla Esselunga sarà intitolata ad Edward Clarke, un predicatore quarantaseienne che 150 anni fa venne qua per predicare l’Evangelo. Favorito dalla politica interna ed internazionale della neonata Italia cui giovava appoggiare i missionari inglesi, voleva diffondere la sua fede sulle rive del Golfo dove un paio di anni prima s’era insediata con identico intento una missione metodista, altro filone del gran magma protestante. Come loro, Clarke predicava ed istituiva servizi a beneficio della cittadinanza, attività che esportò con egual successo, unico brand spezzino a poter vantare tale merito, in altre città.
Dalla sede di Casa Alberto (lì davanti poi eressero la statua di Garibaldi, le bombe l’abbatterono Clarke guidò la Missione che soprattutto fornì un servizio scolastico: le elementari subito, poi anche scuole tecniche. Né si dimentichi l’assistenza durante il colera del 1884 quando creò il suo primo orfanotrofio.
Soprattutto il servizio scolastico fu molto apprezzato, non solo dall’Amministrazione municipale che si trovò parzialmente sollevata da un onere che le sarebbe altrimenti toccato per intero, ma anche dagli Spezzini che in parecchi frequentarono le gradite scuole degli “evangelisti”.
Per questi meriti, la città nel 1912 lo insignì della cittadinanza onoraria, titolo che toccò anche al successore Pullen.
Alla Spezia arrivarono anche le scuole di don Bosco e fu concorrenza accesa che non di rado tracimò nell’insulto. Tuttavia, al di là dello scontro confessional-ideologico, conviene soffermarsi su un paio di punti.
Se questi religiosi mettono su delle scuole che sono così frequentate, vuol dire che il servizio, allora erogato dal Comune, non era bastevole per cui tutti, Amministrazione comunale e utenti, sono ben contenti che in città operino scuole “religiose”.
Inoltre, se metodisti, battisti, cattolici s’insediano sul Golfo quando la città è ancora da venire, vuol dire che hanno capito che il vecchio borgo è destinato all’avvenire di cui poi godette. Non solo oggi, ma anche ieri, se si faceva un investimento, e tale fu la venuta di questi religiosi anche se l’accostamento può sembrare blasfemo, si valutavano con i costi le possibilità dei profitti. Oggi diremmo che si compì un accurato studio di mercato per non sciupare risorse, ma anzi sfruttarle al massimo delle potenzialità.
Per questo anche la venuta di Edward Clarke conferma quanta attenzione si rivolgesse nella seconda metà dell’Ottocento a questo lembo del Levante ligure da cui si aspettavano le grandi cose che poi vennero.

PROGRAMMA

sabato 12 novembre – ore 11 (tra Stradone Doria e via Mario Bertoli)
Intitolazione della via ad Edward Clarke – Pastore Evangelico Battista (1820-1912) presenti le Autorità Cittadine e la Rubrica Protestantesimo (RAI 2)

sabato 12 novembre – ore 17 (via Milano 40)
Conferenza del prof. Massimo L. Salvadori
Scopertura di una targa in ricordo dei fratelli Sirio e Mario Campagni
Segue Concerto con il gruppo di Aldo Viviani, con brani che ricordano i passaggi salienti della storia sociale e politica del nostro paese

domenica 13 novembre – ore 17 (via Da Passano 29)
Introduzione di Emmanuele Paschetto sugli inizi del battismo in Italia
Concerto di inni protestanti

sabato 19 novembre – ore 17 (centro Allende – viale Mazzini)
Alberto Scaramuccia: La predicazione di Clarke
Eugenio Stretti: Spezia nella prima metà del Novecento, Pullen, ilfascismo, le scuole, II Guerra mondiale e il dopoguerra
Edda Saccomani: Bruno Saccomani, pastore a Spezia dagli anni 30 al 1950 – Testimonianze della mia infanzia

domenica 20 novembre – ore 10,30 (via Milano 40)
Culto presieduto dal pastore Raffaele Volpe

martedì 6 dicembre – ore 17 (CAMeC, p.zza Cesare Battisti 1)
L’evento si svolge in collaborazione con l’Associazione Culturale Mediterraneo:
Presentazione del libro di Marco Stretti: L’impronta nella storia
Interventi del senatore Vannino Chiti e del pastore Martin Ibarra