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Sprugoleria

Sprugoleria

Il mostro del Castello San Giorgio

di Bert Bagarre

Castello San Giorgio

Con l’Unità il Castello fu lasciato andare avendo perso la funzione difensiva. Divenuto maniero assai derelitto, ospitò solo storie. In Scozia sarebbero state di fantasmi; nella più modesta Sprugolandia ci videro una sconosciuta bestia orripilante.
Chi l’incontra è il pittore Felice Del Santo, l’artista che sistemò i giardini.
Sabato 7 settembre 1907, verso le 15,30, dentro il Castello per schizzare gli archivolti, all’improvviso vede un terribile animale della razza dei sauri che lo guarda per poi dileguarsi e perdersi.
La notizia rimbalza veloce sulla città e le voci si mescolano in più versioni.
Del Santo lo ricorda come una bestia lunga 2 metri, la coda lunga una volta e mezzo il corpo. Di colore olivastro, ha due grosse bozze ai lati del collo che gonfia ritmicamente. Le quattro zampe sono molli e lunghe, dotate di unghioni. Sulla testa porta una specie di elmo a forma di cuore di color rosso scuro.
Nella vox populi diventa un basilisco di 1 metro e mezzo. Corto e massiccio, naso ottuso e lingua grossa, ha il corpo ricoperto di scagliette, una lunga coda ed una cresta continua per tutta la lunghezza. Le gambe sono lunghe e i piedi hanno cinque dita artigliate.
Della bestia il pittore ha tracciato un veloce schizzo che consegna al Comune che promette ricompensa a chi lo trova.
Ma sulla bestia del castello si scatena la bagarre.
Si chiede il parere dei sapienti. Per il professor Capellini, intervistato nella sua casa di Portovenere, si tratta di un normale basilisco ingigantito dalla fantasia. Secondo Sittoni è un iguana, ma non scarta l’ipotesi dell’allucinazione che per i giornali dipenderebbe dallo stoccafisso che il pittore ingerisce volentieri.
Presto sull’animale degno di bestiario medievale, si volge l’attenzione della pubblicità che ne fa testimonial di prodotti original sprugolini: due pasticcerie lo esibiscono in vetrina sotto forma di succulenta torta ingioiellata di canditi e cioccolatini e i bagni di via da Passano assicurano che la bestia ha contratto un abbonamento presso lo stabilimento per sé, sposa e figliolanza.
Si fanno anche battute per catturarlo, ma risultano infruttuose perché, dice un giornale, essendo un rettile, va in letargo per l’approssimarsi della stagione fredda. Ma c’è anche chi lo mostra in un fondo di via Garibaldi.
Presto però altre notizie occupano le locandine e della bestia non si sa più nulla.
Son sincero, io non l’ho mai visto perché quando salgo al Castello che é splendore di Sprugolandia, mi godo dalla terrazza il panorama del Golfo: è cosa molto più interessante che cercar ramarri.

BERT BAGARRE