- Attenzione a tutti i calciofili: fra quattro giorni ricorre il cinquantenario della partita del secolo, quella che tenne incollati al teleschermo, seppure fosse ancora piccolo e in bianco e nero, milioni di italiani, e immagino altrettanti tedeschi, per non dire degli spettatori di altri Paesi che provarono pure essi belle scosse di adrenalina, momenti prolungati di emozioni e lunghi brividi lungo la schiena, anche se non in quantità pari a quelle che sentimmo noi.
Mi riferisco, ma il lettore accorto l’avrà già capito, a Italia Germania Ovest 4 a 3 giocata alle 4 del pomeriggio allo stadio Azteca di Città del Messico. Erano i campionati del mondo di football, settima edizione e si affrontavano in semifinale due nazionali che avevano già trionfato nella competizione: due volte noi, una i tedeschi occidentali.
Come finì e quale fu l’andamento dell’incontro, credo che non serva dirlo tanto è nota la partita, vista e rivista nei suoi momenti più salienti. Gol lampo degli azzurri che poi si mettono dietro a difendere e difendono la porta fino all’ultimo secondo quando il mio idolo Schnelli (ero già rossonero da 17 anni) pareggia. Ai supplementari gol di Müller che sembra chiudere l’incontro ma una girandola di gol fissa il punteggio finale a favore del tricolore.