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Legalità ed associazionismo: il "Quarto piano" è pronto

Inizierà a fine gennaio l'attività del bene confiscato di via Landinelli a Sarzana ed assegnato ai giovani di L'égalité: "Sarà un luogo per tutta la comunità".

I ragazzi di L'égalité e Libera

“Lo spirito sociale che fino ad oggi ha accompagnato il progetto dovrà proseguire anche dall’apertura in poi, dovremo educarci alla convivenza”. Guardando a quanto fatto finora da Ilenia Morachioli, Benedetta Valletta, Marco Lorenzo Baruzzo e tutti gli altri intraprendenti ragazzi di L’égalité, si può già affermare che “Il quarto piano”, progetto di riutilizzo dell’appartamento confiscato in via Landinelli a Sarzana, continuerà senza troppa fatica il percorso avviato meno di un anno fa, diventando una vera propria casa della legalità e dell’associazionismo, che inizierà ufficialmente la sua avventura a ridosso del prossimo 27 gennaio nel quinto anniversario della nascita della costola del presidio locale di Libera.

Dopo aver vinto il bando per l’assegnazione a marzo ed aver ricevuto ufficialmente le chiavi dell’immobile in maggio, si sono subito dati da fare per ricavare dagli spazi chiusi da tempo un luogo in grado di ospitare riunioni, conferenze, proiezioni e di offrire condivisione, formazione e iniziative per il tempo libero. “Ci riuniamo qui dal 9 maggio – spiegano – e ci sono già persone della rete di associazioni che ci sostengono che già si ritrovano in queste stanze con lo spirito partecipativo che è alla base del progetto”.
Tutto infatti ruoterà attorno a L’égalité ma nei 120 metri quadri dell’appartamento che gode anche di una splendida vista sul centro storico, troveranno spazio numerose realtà fra loro anche molto diverse, da Uaar ad Emergency, dal gruppo di cucito a chi si occupa di giustizia minorile e volontariato. Ciascuno con le proprie peculiarità ma anche con un impegno collaborativo che si sta traducendo in modo tangibile dato che ad esempio la biblioteca prenderà forma anche grazie alla mobilitazione dei librai del centro, la cucina sarà donata a costo zero da una ditta specializzata mentre la maggior parte dei lavori di manutenzione sono stati effettuati dai volontari in questi mesi.
Intenti sintetizzati dagli arredi modulari della sala più grande, interamente designati e progettati gratuitamente (con tanto di istruzioni di montaggio) dai due giovani architetti Jacopo Battistini e Mattia Leonardi. Tavoli in legno che diventano panche in pochi secondi per trasformare una sala riunioni in una comoda platea, assemblati dai membri della cooperativa “Diversamente Mobili” e accompagnati dalle sedie in metallo prodotte dai detenuti del carcere spezzino ospitate anche all’Expo di Milano.

“Tutte le spese sono state sostenute con autofinanziamento o donazioni senza soldi pubblici – puntualizzano con giusta soddisfazione i ragazzi – e tutto è stato investito per un luogo che sarà aperto a tutta la cittadinanza. Una scelta sociale sotto ogni punto di vista dato che abbiamo fatto un po’ di tutto dalle pulizie alla tinteggiatura delle pareti e degli infissi. Dall’apertura in poi – concludono, con l’incoraggiante senso civico che li contraddistingue – le attività del Quarto Piano saranno pensate per fare in modo che possa essere vissuto da tutti i nostri partner, come L’égalité faremo invece di questo luogo una tappa del percorso di formazione sulla legalità che portiamo ogni anno nelle scuole del territorio. Faremo il possibile per accumulare tutto fornendo servizi utili alla comunità”.