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Crisi Marinella, una sottoscrizione per i lavoratori

Stamani corteo pacifico dei lavoratori a Sarzana, giovedì banchetto in piazza Matteotti. Sindacati: "Si faccia chiarezza sulle trattative".

Presidio e corteo nel centro di Sarzana questa mattina per i lavoratori della tenuta di Marinella ed i rappresentanti sindacali che da mesi seguono la loro vicenda. La crisi, che ha avuto un ulteriore contraccolpo dopo l’incendio di giugno, non sembra avere sbocchi nonostante il recente interesse della Regione con il marchio del “100% Latte ligure” ed i centomila euro stanziati dalla proprietà per gestire un’emergenza sempre più grande. Una situazione nella quale stanno emergendo problemi – come le pessime condizioni dei macchinari – che in presenza di un vero interesse produttivo sarebbero stati risolti anni addietro e che oggi si sommano alla grave crisi economica della società. Per questo, per far fronte almeno alle urgenze primarie come il pagamento degli stipendi, i sindacalisti di Cisl e Cgil hanno indetto una sottoscrizione pubblica che sarà avviata giovedì dalle 18.00 alle 20.00 nel punto di raccolta in piazza Matteotti dove i cittadini potranno recarsi per dare il proprio contributo.

“Purtroppo in questo momento, anche a causa dell’incendio, le mucche stanno producendo meno latte – ha spiegato Emilio Maucci per i lavoratori – siamo sui 4.300 litri settimanali a fronte dei 6.000 richiesti dal Caseificio Pugliese che ha l’accordo con la Regione. Questo dipende dal caldo e dallo stress dovuto al rogo ma anche dai macchinari danneggiati che non consentono di avere la stessa efficienza. Ad oggi non c’è ancora la liquidità finanziaria richiesta e stiamo andando avanti con gli ultimi centomila euro arrivati”.

A fare il punto della situazione, alla presenza dell’assessore Castagna per il Comune, dei consiglieri Pittiglio e Chiappini per l’opposizione e di alcuni esponenti del Pci, sono stati però i due rappresentanti sindacali Comiti e Bertolini. “Il senatore Caleo ci ha assicurato che a fine mese incontrerà gli azionisti per capire gli scenari futuri – hanno sottolineato – qualcuno dovrebbe però fare un po’ di chiarezza sulle trattative: siamo costantemente in contatto con il liquidatore Piccioli il quale sta facendo i salti mortali ma dagli altri due nominati dalla società non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta. I lavoratori fino ad ora sono stati molto responsabili – hanno proseguito – ma da gennaio rimarranno senza stipendio e senza ammortizzatori sociali. Nel frattempo devono fare i conti con le difficoltà di tutti giorni, diventate ancora più pesanti dopo l’incendio: dalla sicurezza alle attrezzature che ogni giorno si rompono, operare in questo modo per loro è impossibile. Nelle ultime settimane – hanno concluso – la cittadinanza ha fatto sentire la propria vicinanza, per questo giovedì chiederemo uno sforzo a chi potrà contribuire aiutare queste persone”.
Infine Davide Piccioli, arrivato per esprimere la propria solidarietà: “I dipendenti sono sempre stati e restano la priorità – ha affermato – spero di poter pagare gli stipendi appena possibile”. Nessun commento invece sulle trattative mentre la manifestazione, partita davanti alla sede di Mps in piazza Garibaldi e costantemente seguita dalle Forze dell’ordine, si è conclusa in un clima assolutamente pacifico in piazza Matteotti di fronte alla sede del Comune.