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"A Sarzana c’è bisogno di aria nuova"

Piazza Calandrini si riempie per un venerdì sera di attacchi all'amministrazione e idee per la città che verrà.

L'intervento di Paolo Mione

Una platea nutrita – anche duecento persone, nei momenti clou – ha affollato ieri sera Piazza Calandrini, a Sarzana, in occasione dell’iniziativa ‘Tutti possono parlarne’, organizzata dall’associazione ‘Sarzana per Sarzana’ con l’intento di dire cosa non va e, soprattutto, di guardare al domani con idee e proposte. Qualche comune cittadino ha preso la parola, sì, ma la parte del leone la hanno fatta i volti noti del panorama politico sarzanese, dal ‘defenestrato’ Paolo Mione all’infermiere ex cinque stelle Valter Chiappini, da un bonario quanto sferzante Paolo Zanetti all’ex assessore Giulia Chiatti, passando per il consigliere R osanna Pittiglio, che come mione ha detto ciao al Pd abbracciando la causa di Articolo 1. Esponenti dell’amministrazione comunale? Non pervenuti, nonostante l’invito-provocazione rivolto a Palazzo civico dai promotori dell’agorà.

“L’esperienza di ‘Sarzana per Sarzana’ ha ben poco a vedere con quella con il Pd, dove tutti ormai mi guardavano male – ha esordito Mione nel suo atteso intervento -. Un’associazione formata da persone serene, sorridenti, che pensano al futuro. Intanto il Pd spezzino, dopo una sonora sconfitta, oggi litiga per il capogruppo consiliare. Questo dà la misura della drammaticità del momento del partito”. Secondo l’avvocato “i cittadini possono fare molto per la città, molto di più di quel che fanno loro credere gli amministratori. Piazza Calandrini? Un luogo di armonia, dove commercianti e residenti collaborano quotidianamente. Non è usuale per la nostra città. Questa piazza può diventare simbolo del miglioramento”. Piazza nella quale quasi quarant’anni fa nacque la Calandriniana per intuizione di quel Lorenzo Forcieri che, reduce dal consiglio comunale spezzino, ieri sera ha cenato a un tavolo con vista sulla vivace adunata sarzanina. Mione ha picchiato duro su grane di ieri e di oggi, dall’impoverimento della sanità di Sarzana (“C’era un reparto di maternità e ostetricia modello”), al caso della casa di riposo Sabbadini (“Venderla? Scelta scellerata”), dagli affanni di Acam agli strali contro l’idea Cash&Carry. “Un commerciante ha ricevuto una multa da 750 euro per aver messo fuori un manichino – ha poi rincarato l’ex Pd -, per occupazione abusiva del suolo pubblico. Intanto però si tollera il delirio quotidiano della spazzatura”. Un no, infine, ai professionisti della politica: “Prima bisognerebbe mostrare il proprio valore al di fuori delle istituzioni, poi mettersi in gioco come amministratori”. E una ferma convinzione: “C’è bisogno aria nuova”.

Concetto, quello della necessaria areazione, carezzato anche dall’ex assessore Chiatti, che ha parlato di un “incrostamento politico che dura da settant’anni”. Zanetti ha definito Sarzana “a pezzi, governata da un’amministrazione sorda all’interno della quale tutti credono di essere fenomeni”. L’esponente dell’ormai ex Sel ha fantozzianamente definito una “cagata pazzesca” il museo recentemente ricavato alla Cittadella “che ci ha fatto anche perdere il festival della chitarra acustica”. Chiappini ha graffiato su sanità, trasparenza e Marinella, assicurando che “i cittadini non dovranno più pagare un euro per gli errori dell’amministrazione”, mentre la Pittiglio, forte di un’esperienza pluriennale in qualità di assessore, ha approfondito il delicato tema del sociale. Sono intervenuti, tra proposta e polemica, Roberto Mazza (che ha introdotto la serata), Massimo Bettati, Giovanni Orlando, Alessandro Picci, Clarke Ruggeri, Edoardo Michele Castaldi, Franca Federici, Michael Elisei, Gianfranco Damiano, Maurica Lazzoni e Rossella Alfano.
Una Bastiglia sarzanese di buon successo che guarda senza troppo nascondersi al voto amministrativo della prossima primavera.

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