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Profumo di Menta

Elezioni in Algeria. Strapotere di Bouteflika

di Laura De Santi

Elezioni in Algeria

Per l’ennesima volta, per chi avesse ancora qualche dubbio, il presidente Abdelaziz Bouteflika ha dimostrato di avere l’Algeria in mano. In queste prime elezioni post ‘Primavera araba’, non cambia nulla nel più grande paese d’Africa (dopo la divisione del Sudan). Appena sfiorato dal vento della rivolta che ha travolto i paesi della regione, il regime non vacilla, anzi si rafforza.
Lo storico partito al potere da 50 anni, il Fronte di liberazione nazionale (Fln, ex partito unico), ha trionfato conquistando 220 seggi sui 462 della camera bassa del parlamento. Al secondo posto si e’ piazzato l’altro partito che sostiene ‘Boutef’, come lo chiamano gli algerini, il Raggruppamento nazionale democratico (Rnd), del premier Ahmed Ouyahia.
L”Alleanza Verde’ (AAV), composta dal Movimento per la societa’ della pace (MSP), Ennahda (la Rinascita) e El Islah (la Riforma), ha ottenuto soltanto 48 seggi. Le 7 formazioni di stampo islamico hanno avuto complessivamente soltanto 56 seggi.
Sicuramente ha influito sul voto il volta faccia del Msp, fino a tre mesi fa membro dell’Alleanza presidenziale, al governo insieme a Fln e Rnd, ma anche la presenza di ex ministri, uomini di potere, in quasi tutti i partiti confessionali, anche quelli appena creati.
Quello che e’ certo e’ che qui i ‘partiti islamici’ non rappresentano di certo la novità, visto che sono già’ al potere da anni. Senza dimenticare che in Algeria l’Islam e’ religione di Stato, la legislazione si appoggia in buon parte sulla shaaria (diritto islamico) e che nel 1984 fu proprio l’FLN ha introdurre il tanto discusso Codice della Famiglia.
Grande novità’ di queste elezioni, in seguito alla ‘quota rosa’ imposta da Bouteflika, la presenza nel nuovo parlamento di 145 donne. Staremo a vedere se, come ha ripetuto per tutta la campagna elettorale Louisa Hanoune, segretario del Partito del lavoratori (PT) e prima donna ad essersi candidate alle presidenziali nel mondo arabo, ”per le algerine non cambierà’ nulla, purtroppo molto spesso sono proprio le donne a difendere gli interessi degli uomini”.