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I giocatori dello spezia in classe

Mulattieri e Ceccaroni in cattedra al Parentucelli

I due aquilotti hanno incontrato gli studenti della curvatura sportiva: "Contestazione a Gilardino esagerata, è un professionista esemplare".

Mulattieri e Ceccaroni al Liceo Parentuceli

Mattinata in cattedra ieri al Parentucelli-Arzelà di Sarzana per i due calciatori dello Spezia Pietro Ceccaroni e Samuele Mulattieri, invitati a parlare di etica e calcio con i ragazzi della sezione a curvatura sportiva dell’istituto. Convocati dalle insegnanti Cabano e Luicii i due aquilotti hanno risposto alle domande dei ragazzi raccontando sogni e aspirazioni di carriera, fornendo anche i personali punti di vista di stretta attualità calcistica. Impossibile non partire dalla recente finale di Champions: “Il fallo di Sergio Ramos su Salah? Non voleva fargli così male – hanno osservato – ma di sicuro a lui e ai compagni non è dispiaciuto veder uscire il più forte del Liverpool. Ci è dispiaciuto vedere Karius abbandonato dai compagni dopo la sconfitta, come accaduto anche con il suo collega del Bayern Monaco sono stati gli avversari ad avvicinarsi per primi. I nostri portieri? Ragazzi straordinari che si sono sempre allenati al massimo”.

“L’etica deve far parte della formazione di uno sportivo – hanno detto il difensore – io sono stato fortunato perché ho avuto allenatori che sono stati ottimi maestri. Ci vuole sempre rispetto dell’avversario, bisogna imparare la cultura della sconfitta e della vittoria”. Sconfitta che per lo Spezia è stata causa di contestazione nel finale di stagione: “I tifosi pagano il biglietto e hanno il diritto di contestare – ha precisato Ceccaroni – però gli episodi vanno analizzati in modo lucido e sincero. Nei confronti di Gilardino qualcuno ha esagerato e mi dispiace che sia stato preso di mira perché è un professionista esemplare, un uomo semplice e sempre prodigo di consigli per tutti”.

Poi Mulattieri: “Sto vivendo un’esperienza straordinaria con esempi importanti negli spogliatoi. Voglio migliorare costantemente perché la maglia dello Spezia è una seconda pelle e mi sento onorato di poterla indossare. Un allenatore preferito? Stravedo per Mourinho”. “Per me il massimo è Pep Guardiola – replica Ceccaroni – fa risplendere il calcio e porta sempre le sue squadre alla vittoria. Il professionismo? E’ fatto di sacrificio, fortuna e studio – ha concluso – bisogna allenarsi bene, senza fronzoli per la testa puntando sempre l’obiettivo di migliorarsi giorno dopo giorno”.

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