Sarzana - Val di Magra - "Continuano le tristi difese d’ufficio del gruppo di Fratelli d’Italia che, a tutti i livelli, si sente in dovere di giustificare il passaggio del consigliere Pizzuto al proprio partito e gruppo; un passaggio che, in effetti, necessita di essere giustificato, apparendo sospetto quantomeno per tempismo e destinazione". Non si fa attendere la replica di Fioretta Mazzanti (oggi all'opposizione) alle affermazioni dei coordinatori di Fratelli d'Italia (QUI).
"E’ curioso - sottolinea - che sostengano che la sottoscritta abbia dato “minimi segnali di sé e politicamente insignificanti”, senza comprendere che evidentemente questa totale assenza o presunta insignificanza non possa che essere ascritta anche all’intero gruppo Popolare, capitanato proprio da Pizzuto, chiamato a guidare un gruppo di persone più esperte e meno esperte – come la sottoscritta - per rispettare il mandato di elettori che avevano votato i Popolari e non certamente Fratelli d’Italia, senza fare sostanzialmente nulla degno di cronaca"
"Pizzuto - prosegue Mazzanti - ha avuto l’onore di guidare un gruppo di 4 consiglieri e 2 assessori ed aveva pertanto la possibilità di far valere il proprio peso politico in qualsiasi circostanza. Le cose, invece, sono andate diversamente ed oggi è passato a fare il capogruppo di un diverso gruppo consiliare. Cosa succederà a breve? Forse Pizzuto diventerà Presidente del Consiglio? Se così fosse, mi domando per quale motivo Pizzuto non abbia chiesto di diventarlo restando nel gruppo dei Popolari che, in sua presenza, sarebbe rimasto comunque il secondo gruppo Consiliare dopo il gruppo del Sindaco e pertanto nelle condizioni di guidare il consiglio tanto quanto accadrebbe in questo nuovo ipotetico scenario. Tutto quanto descritto è certamente lecito, ci mancherebbe; ma il capogruppo che lascia per andare a fare altrettanto altrove ed eventualmente in cambio di un posto per sé piuttosto che per qualcosa che valorizzi il proprio gruppo, è segno di una mancanza di rispetto in confronto alla quale il passaggio ad una “eterogenea e indefinita opposizione” può persino apparire come un gesto nobile, almeno per i valori che animano la sottoscritta in quelle attività, come la politica, nelle quali il bene del gruppo dovrebbe prevalere su quello del singolo".