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Politica

"Sarzana, nel 2023 partita apertissima"

Intervento di Paolo Bufano, esponente Pd Sarzana.

Paolo Bufano

Trascorse due settimane dalle elezioni regionali, allentatesi le tensioni elettorali e sopita la concitazione dei commenti a caldo, è possibile analizzare con attenzione il risultato di Sarzana e trarne qualche elemento sui segnali che quel risultato fa trasparire in ottica comunale.
Un dato balza evidente a prima vista: il mediocre risultato ottenuto dalla coalizione di destra in città. Sarzana è, fra i comuni dello Spezzino amministrati dalla Destra, di gran lunga la Cenerentola.
Qui la coalizione a sostegno di Toti ha riportato il 46,75%, finendo gomito a gomito con la coalizione che sosteneva Sansa.
Si consideri che – negli altri comuni della provincia amministrati dalla Destra – la coalizione a sostegno di Toti ha riportato percentuali che oscillano fra il 53 e rotti per cento di Lerici e Portovenere ed il 74,10 di Rocchetta Vara. In molti piccoli comuni il centrodestra si avvicina al 70%, ad Ameglia e Beverino supera il 60%, a Riccò lo sfiora.
Persino a Spezia città, nonostante le disastrose performances della amministrazione Peracchini, la Destra ha raccolto il 50% circa, oltre tre punti in più rispetto a Sarzana, inesorabilmente condannata al ruolo di fanalino di coda del Totismo provinciale.
Come spiegare questo risultato?
Eppure dobbiamo presumere che il giudizio sulla scorsa amministrazione regionale Toti dei cittadini che risiedono nei comuni della nostra provincia amministrati dalla Destra sia omogeneo in ciascuno di essi. Ed anche la valutazione degli elettori sull’operato del governo Conte dovrebbe essere la stessa a Sarzana come a Brugnato o a Riccò.
Eppure a Sarzana la Destra ha preso 25, 20, 15 punti percentuali in meno…
Non c’è che una spiegazione: a Sarzana molti degli elettori che nel 2018 avevano scelto al ballottaggio la candidata sindaca della Destra (che  ottenne infatti allora il 57  per cento, oltre 10 punti percentuali in piu), dopo due anni di amministrazione Ponzanelli hanno deciso di ‘utilizzare’ il voto regionale per lanciare un segnale di insoddisfazione, di delusione nei confronti della civica amministrazione. Lo ha fatto – percentualmente – all’incirca uno su cinque
degli elettori della Ponzanelli al ballottaggio di due anni fa; più di quanti (è tutto dire) a Spezia hanno espresso, nella stessa forma, analoga disillusione nei confronti della amministrazione Peracchini.
Sull’altro piatto della bilancia un PD ampiamente primo partito a Sarzana, ma soprattutto la vasta coalizione delle forze di governo e civiche antitetiche alla Destra che già la sopravanzano di qualche punto… Se lavoreranno bene insieme fin dai prossimi mesi, allargando, rafforzando e rinnovando il fronte dell’alternativa, le elezioni amministrative del 2023 saranno una partita apertissima e la prospettiva di porre fine alla desolante esperienza di questa amministrazione pasticciona, inconcludente e litigiosa sarà uno scenario assai concreto e verosimile.

Paolo Bufano
Pd Sarzana

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