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"al passo con i tempi"

Santo Stefano verso l’interporto, obiettivo sburocratizzare

Tra i passaggi cruciali il lavoro sul lotto 2 della bretella con Ceparana e l'individuazione di un parcheggio per l'autotrasporto con servizi dedicati.

Santo Stefano, retroporto

Avanti con quei passaggi amministrativi finalizzati alla possibile creazione di un Interporto-Area logistica semplificata nell’area retroportuale di Santo Stefano. Lo sancisce una recente delibera approvata dall’amministrazione comunale santostefanese, che in quest’ottica si impegna a seguire determinati itinerari; tra questi il riconoscimento del centro logistico santostefanese come nodo core della rete Ten-T (parte del corridoio scandinavo mediterraneo) e come railroad terminal di tale rete. E poi l’assunzione di quelle determinazioni finalizzate all’allestimento di un interporto, cioè: sviluppare il lotto 2 della bretella Santo Stefano – Ceparana, cioè quella porzione di opera che deve ‘armonizzare’ la ricaduta del ponte sul versante santostefanese; revisione della viabilità ordinaria nell’area interessante e realizzazione di una viabilità dedicata; costruzione di un centro direzionale; realizzare un parcheggio interno all’interporto con servizi dedicati agli autotrasportatori, anche suddiviso in più aree di diversa localizzazione, per almeno 5mila metri quadrati complessivi; adeguare il fascio di binari del terminal agli standard europei; infine approntare opere e servizi nel segno della mobilità sostenibile e intelligente.

Tutte linee da seguire per arrivare, appunto, all’Interporto – Area logistica semplificata, la cui missione sarebbe mettere a disposizione delle aziende interne al suo perimetro, servizi e strutture logistiche e intermodali efficienti e al passo coi tempi, con benefici in termini di semplificazioni burocratiche e accesso a finanziamenti. Nel medesimo atto, e agli stessi fini, l’amministrazione comunale ribadisce che il Comune intende promuovere, per il tratto di sua competenza, la progettazione della Variante Cisa, opera “che consenta di mettere in collegamento diretto il porto della Spezia e il porto di Marina di Carrara”, com’è noto oggi uniti sotto la medesima Autorità portuale. L’intera operazione che mira all’interporto ha le sue basi nell’intesa, partita ormai tre anni fa, tra Palazzo civico e Cieli (Centro italiano di eccellenza per la logistica integrata), soggetto operante in seno all’Università di Genova che ha elaborato un Piano strategico di sviluppo del centro logistico del retroporto santostefanese, che attualmente insiste su 400mila metri quadrati “e ha a disposizione significativi spazi di espansione (circa 430mila metri quadrati)”, come si legge in delibera.

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