LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Tasse a sarzana

Rete Imprese bacchetta il Comune: "Ben altre aspettative su questione Tari"

Le associazioni di categoria: "Misura nemmeno paragonabile a quelle adottate da altre amministrazioni".

Via Mazzini, Sarzana

“Erano ben altre le aspettative nei confronti del Comune di Sarzana sulla questione Tari (QUI) -, spiegano Cna, Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti riunite nella sigla di Rete Imprese -, ma purtroppo non sono serviti né la lettera inviata all’inizio di settembre né i nostri comunicati stampa, per ottenere una misura che fosse minimamente paragonabile a quelle adottate da altre amministrazioni. Proprio in qualità di associazioni di categoria eravamo in collegamento Skype con la Commissione Bilancio del Comune di Sarzana (QUI) per rappresentare le esigenze delle imprese, tra cui la Tari e altre misure economiche, e in tale riunione è stata annunciata l’adozione, tramite delibera di Giunta, di uno sconto sulla Tari per le utenze non domestiche chiuse durante il lockdown del 25% sulla parte variabile. Non possiamo, dunque, che rilevare quanto l’amministrazione sarzanese tenga marginalmente in considerazione le associazioni di categoria, viste le mancate risposte alle nostre richieste inviate e alle telefonate di sollecito. L’Assessore al Bilancio Daniele Baroni, presente alla commissione dove ha annunciato la decisione assunta la sera prima in Giunta, non ha neppure ritenuto opportuno bloccare un comunicato stampa a fronte delle osservazioni e suggerimenti peraltro costruttivi provenienti dai rappresentanti delle nostre associazioni”.

“Per esempio – prosegue la nota di Rete Imprese La Spezia – la proposta di non far presentare domande dagli aventi diritto visto che i codici Ateco delle imprese interessate sono desumibili, oltre che dal DPCM di marzo anche dalla delibera ARERA 158, che attua quanto contenuto nel Decreto Rilancio, dove si fa obbligo ai Comuni di applicare almeno il 25 % sul netto. Quindi, non si tratta di una scelta autonoma e fatta per gentil concessione dal Comune, come l’assessore ha voluto invece raccontare. In mancanza di altre misure si è costretti ad accettare quel che viene proposto, ma non si tratta di un aiuto determinante per le imprese. Basti pensare a un ristorante o trattorie, che paga, a titolo esemplificativo, una parte fissa di 8,6365 euro e una parte variabile di 4,3800 euro per un totale 13,0165 euro. L’incidenza della parte variabile sul totale è pari al 33,64 %, mentre l’incidenza dello sconto sulla tariffa totale è pari al 8,41 %”.

“La stessa attività alla Spezia, con quanto messo in atto dall’amministrazione del Capoluogo, usufruisce di uno sconto pari a 3,300 euro, ovvero il triplo dell’impresa che ha sede a Sarzana, con un investimento importante aggiuntivo da parte del Comune. Questo per sgombrare il campo da eventuali giustificazioni che rimandano alla mancanza di indicazioni da parte del Governo. Sorvoliamo poi sul tema della Cosap -, concludono Cna, Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti riunite nella sigla di Rete Imprese -, trattato ancora una volta senza la dovuta chiarezza, visto che è il Decreto e poi l’attuativo del 16 ottobre che sancisce che i dehors non dovranno pagare fino al 31 dicembre e che gli ambulanti non dovranno pagare fino al 15 ottobre”.

Più informazioni