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Solo per tredici strutture sarzanesi

"Sul bonus Tari per le strutture alberghiere serviva maggiore trasparenza"

Dibattito in Commissione, Casini: "Non c'è stato criterio oggettivo nella scelta", Baroni: "Non abbiamo discriminato nessuno". Associazioni perplesse.

Panorama Sarzana

“Sul territorio sarzanese non ci sono solo le tredici realtà alle quali sono stati dati i contributi, alcuni alberghi non hanno avuto nemmeno un euro e nell’elenco ci sono anche aziende agricole e appartamenti. Non c’è stato un criterio oggettivo, non sono stati tenuti in considerazione i codici Ateco”. Così la consigliera comunale di “Siamo Sarzana” Beatrice Casini che nel corso della commissione bilancio di ieri – nella quale si è discusso anche dei problemi del commercio cittadino con le associazioni di categoria – ha chiesto conto all’assessore Baroni del bonus Tari 2020 concesso dall’amministrazione ad alcune strutture ricettive colpite dall’emergenza Covid e inserito nel pacchetto approvato ieri dalla giunta (QUI). Perplessità sulle modalità utilizzate per la scelta delle tredici imprese erano già state sollevate nelle scorse settimane da Rete Imprese (QUI) ma sono state ribadite in commissione anche dagli stessi rappresentanti delle associazioni.
“Non abbiamo capito come sono stati scelti i beneficiari – ha osservato Fabio Lombardi (Confesercenti) – e perché proprio quella categoria visto che ce ne sono state altre come ad esempio i distributori di carburante che pur rimanendo aperti durante il lockdown hanno avuto un calo del 90% sulle entrate. Perché non aiutare anche loro?”.

“Siamo rimasti perplessi – ha ribadito invece Giuliana Vatteroni (CNA) – non discutiamo la misura ma la scelta soggettiva che è stata fatta. Non c’è stata condivisione con le associazioni e ci risulta che nell’elenco mancano delle strutture mentre ce ne sono altre i cui codici Ateco non corrispondono. Apprezziamo l’intervento ma ci sarebbe bisogno di una maggiore trasparenza”. In proposito Giorgi (M5S) ha evidenziato: “Bisogna verificare perché ci sono state strutture che non hanno avuto il contributo e se ci sono stati errori”.

“Abbiamo ritenuto doveroso aiutare con un contributo significativo una delle categorie più colpite dal lockdown e dalla crisi – ha affermato l’assessore al bilancio Baroni – gli alberghi erano vuoti e producevano ben pochi rifiuti, anziché dare spiccioli a tanti abbiamo preferito dare un aiuto più sostanzioso. Non abbiamo discriminato nessuno, sono stati scelti quelli che risultano su utenze non domestiche con partita Iva, se qualcuno è rimasto fuori provvederemo”.

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